(wrong string) � dividere)
>In questo modo riesce
>a spiegare tutto ed il contrario di tutto, ma si tratta sempre di
>"spiegazioni" costruite ad hoc sopra il fenomeno da spiegare. Inoltre
>non da' mai un confronto quantitativo tra una previsione della sua
>"teoria" e un valore misurato in un fenomeno.
Ho osservato anch'io la stessa cosa e mi trovo d'accordo. D'altra parte,
per�, l'autore fa notare come pur di dimostrare un principio in base ad un
esperimento pratico, si ricorra ad artifizi puramente matematici, come � nel
caso della massa infinita delle particelle accelerate nel vuoto:
obiettivamente mi sembra pi� probabile il gioco matematico per tenere in
piedi la formula F=m*a, che il pensare che nella *realt�* dei fenomeni
effettivamente la massa di un corpo possa aumentare fino a diventare
infinita (ripeto: i miei occhi sono quelli di un profano).
>In altre parole, la sua teoria e' non predittiva (con ragionamenti
>a ruota libera posso predirre una cosa o il suo contrario), e non
>falsificabile (qualsiasi cosa trovi, la sua teoria "la riesce a
>spiegare",
>non ci sono cose che' se succedessero, dimostrano che la teoria e'
>sbagliata). QUindi rientra nell'ambito dei discorsi in liberta',
>non delle teorie scientifiche.
Forse non ho compreso bene il senso ma, seguendo il discorso, equivale a
dire che le teorie scientifiche sono quelle che possono essere sbagliate?
Ci� che trovo interessante della teoria di cui discutiamo � proprio il fatto
che �, almeno in apparenza, essa d� una visione univoca dei fenomeni secondo
principi semplici e, tra loro, consequenziali.
>(per favore spieghi a me ignorante che significa "noumenico"?)
Reminescenze delle ore di italiano al Tecnico Industriale... :-) Se non
ricordo male "noumeno" � il contrario di fenomeno, quindi sta ad indicare
non gi� una manifestazione esteriore bens� la usa essenza.
>Questa e' una caratteristica della scienza che lascia spesso
>insoddisfatti: non si riesce a trovare un motivo logico per cui le
>cose funzionano cosi' come funzionano. Non e' possibile risalire da
>"principi primi" autoevidenti e ragionando dedurre l'esistente.
E' proprio questo il punto! Questo � ci� che mi spinge a cercare: l'intima
convinzione che un motivo logico c'� e che la scienza pu� arrivarci se trova
i giusti punti di collegamento. Se la verit� esiste essa � certamente unica;
ci� che � diviso in s� non pu� essere parte della verit�.
Grazie mille
Ivano
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Received on Mon Sep 28 1998 - 00:00:00 CEST
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