Re: Domanda sulla Relatività Ristretta
Il giorno venerdì 7 luglio 2023 alle 13:05:04 UTC+2 Elio Fabri ha scritto:
> Eustachio Manfredi ha scritto:
> > Perché descrivono un percorso "più lungo" nello spazio di Minkowski
> Volevi dire "più breve". Infatti segnano un tempo "minore".
Sì, va bene, calcolato con la metrica pseudo-euclidea il percorso è più breve. Avevo messo tra virgolette "più lungo" perché mi riferivo a l'aspetto visivo di un grafico spazio-tempo con la usuale metrica.
> > rispetto a un orologio inerziale. Allo stesso modo in cui se vai da
> > A a B in linea retta fai meno passi di quanto faresti seguendo un
> > percorso contorto.
> Appunto! Nessuno al mondo direbbe che se fai il percorso contorto i
> passi divemtano più corti.
> Oppure: ci sono varie strade possibili per andare a Pisa a Milano in
> macchina. A seconda del percorso, il contachilometri segnerà un numero
> diverso, ma nessuno si sognerà di dire che il contachilometri ha
> cambiato passo.
> Ancora: se la lunghezza dei percorsi è diversa, misurandola con un
> metro campione si troveranno valori diversi, ma nessuno dirà che il
> metro campione si è allungato o accorciato.
Più o meno siamo d'accordo, ma secondo me, parlando di fisica, bisogna distinguere almeno due piani del linguaggio:
Uno è quello della descrizione del fenomeno, l'altro è quello della "spiegazione del fenomeno". Quest'ultima in generale consiste nell'inquadrare il fenomeno in una teoria più o meno astratta che lo giustifica, nel senso che lo deduce come conseguenza di alcuni principi considerati più generali e comprensivi.
Ad esempio, se dico: "facendo passare un raggio di luce monocromatico attraverso due sottili fenditure si osservano sullo schermo, dove si proietta la luce, bande luminose alternate a bande scure" sto semplicemente descrivendo il fenomeno dell'interferenza della luce. Se voglio "spiegare il fenomeno" invece, parlerò di onde elettromagnetiche, frequenza, coerenza oppure di fotoni, meccanica quantistica ecc. a seconda del caso.
Ora se prendo due orologi identici, ne tengo uno fermo mentre faccio girare velocemente l'altro attorno al primo mi accorgo (osservo, misuro) che quello che ruota resta indietro. Inoltre, se riesco a sentire il ticchettio, noto che l'orologio rotante fa tic a una frequenza inferiore e dico quindi che il ritmo è rallentato: sto semplicemente descrivendo il fenomeno. Non sto implicando alcuna spiegazione teorica del fenomeno.
In poche parole, per descrivere un fenomeno posso, forse devo, usare un linguaggio che prescinde dalla interpretazione teorica, che per altro può essere molteplice.
Se poi tu sostieni che usare un certo linguaggio nella descrizione dei fenomeni relativistici crei a qualcuno confusione, ti posso credere, anche se penso che la causa principale di confusione risieda altrove.
> Quindi il fenomeno è reale, su questo non ci sono dubbi.
> Ma non riguarda in alcun modo gli orologi, bensì la geometria dello
> spazio-tempo.
Se intendi dire che gli orologi non subiscono nessuna modifica fisica ti rispondo che, se vale esattamente il principio di relatività, e quindi tutti i riferimenti inerziali sono equivalenti, è banalmente vero, perché qualunque orologio è ovviamente immobile rispetto a se stesso.
> > Certo, ma questo è vero per infinite altre sincronizzazioni.
> Mi aspettavo questa obiezione.
> In merito però direi questo.
> È vero che sono possibili infinite sincron. transitive, ma acquanto ne
> so vengno sempre definite come *modifiche* delle sincr. di Einstein.
> Non ho mai visto una sincron. definita in modo indipendente.
Questo non è esatto, ma il discorso è un po' lungo e siccome ho visto che in questo ng avete ampiamente parlato di sincronizzazione mi leggerò quanto scritto e poi dirò come la penso.
MB
Received on Sun Jul 09 2023 - 01:38:19 CEST
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