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From: Roberto Negro <inedito_at_isa.it>
Date: 1998/08/14

Daniele A. Gewurz wrote:
> : CC ha scritto nel messaggio <35D1727E.13A4053F_at_yahoo.com-...
> : ....l'accelerazione io comincio a volare, seguendo una parabola, e sono in
> : un sistema di volo libero. Se fossi bendato, mi accorgerei se sto
> : salendo o cadendo, potrei "sentire" l'apice della parabola?
>
> Direi proprio di si`.

Non sono d'accordo. Un corpo in caduta libera, dal momento in cui cessa
l'accelerazione che gli ha impresso la spinta verso l'alto (catapulta)
procede, nel suo spazio percettivo, di moto rettilineo uniforme...
infatti, l'accelerazione gravitazionale VERSO L'ALTO della gravita' e'
compensata dall'accelerazione VERSO IL BASSO del corpo che cade. E' un
po' difficile da spiegare (non sono sicuro io stesso di averl chiaro il
concetto)....

Immagina una lastra di ghiaccio secco posta su di un tavolino, a sua
volta posto su di un treno in un tratto di binari rettilineo:
Quando il treno parte, sviluppa una accelerazione verso il proprio
"muso", imprimendo al blocco di ghiaccio secco una accelerazione uguale
ed opposta verso la coda del treno stesso: risultato, il pezzo di
ghiaccio rimane fermo (rispetto al suolo) perche' e' sottoposto a due
accelerazioni uguali e di segno opposto.
Diversamente, se il pezzo di ghiaccio fosse fissato al treno, allora
"sentirebbe" l'accelerazione del treno, venendo a mancare l'altra
accelerazione.

In effetti nella vita di tutti i giorni siamo sottoposti ad una
accelerazione di 1g verso l'alto....

Tra l'altro e' un dato di fatto che, negli esperimenti simulati di
assenza di gavita' a bordo di aerei speciali, il periodo di non-gravita'
inizia PRIMA dell'apice della curva percorsa dal velivolo e nessuno e'
in grado, teoricamente, di avvertire il punto morto della traiettoria.


Ciao

Roberto

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Received on Fri Aug 14 1998 - 00:00:00 CEST

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