Il giorno domenica 9 luglio 2023 alle 06:20:04 UTC+2 Eustachio Manfredi ha scritto:
...
> Uno è quello della descrizione del
> fenomeno, l'altro è quello della
> "spiegazione del fenomeno".
>
Il problema è che la tua "descrizione del fenomeno" non è per niente (e *nessuna* può esserlo in Fisica) esente da una impalcatura culturale contingente.
>
> Ora se prendo due orologi identici, ne
> tengo uno fermo mentre faccio girare
> velocemente l'altro attorno al primo mi
> accorgo (osservo, misuro) che quello
> che ruota resta indietro. Inoltre, se riesco
> a sentire il ticchettio, noto che l'orologio
> rotante fa tic a una frequenza inferiore
> e dico quindi che il ritmo è rallentato: sto
> semplicemente descrivendo il fenomeno
> Non sto implicando alcuna spiegazione
> teorica del fenomeno.
>
Ti sembra. Perché quella è una "descrizione" che non descrive nulla: in un riferimento inerziale solidale all'altro gemello, quello che viaggia, (quindi non nelle fasi di accensione dei motori) la "descrizione" è l'opposto di quella che hai scritto. Ma se la descrizione dipende dal riferimento che scegli, NON E' una "descrizione" per come la intendi tu.
Per poter fare una VERA descrizione del fenomeno devi confrontare gli intervalli di tempo all'inizio e alla fine, non durante il viaggio.
>
> Se intendi dire che gli orologi non
> subiscono nessuna modifica fisica ti
> rispondo che, se vale esattamente il
> principio di relatività, e quindi tutti i
> riferimenti inerziali sono equivalenti, è
> banalmente vero, perché qualunque
> orologio è ovviamente immobile rispetto
> a se stesso.
>
Il problema è che il Principio di Relatività vale, appunto, nei riferimenti inerziali, ma un riferimento solidale all''astronave del gemello che viaggia NON E' un riferimento inerziale perché prima o poi deve azionare i motori per tornare indietro.
Infatti i sostenitori dell'ipotesi che gli orologi cambino ritmo, si riferiscono alle fasi di accelerazione!
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Wakinian Tanka
Received on Mon Jul 10 2023 - 18:25:36 CEST