Secondo Principio di Kirchhoff
Michele Andreoli ha scritto:
> Scusatemi se il numero di H nel nome di Kirchhoff non dovesse
> risultare adeguato, ma non ho nessun testo sotto mano :)
E' giusto cosi': ne' una di piu', ne' una di meno :-).
> Un collega mi ha fatto notare che sui testi per i Licei del
> Tipler e dell'Halliday per spiegare il Principio in questione
> si fa riferimento alla conservazione dell'energia.
>
> La cosa mi ha molto stupito perche' ero convinto che fosse
> sufficiente far intervenire la conservativita' dei campi
> elettrici quasi-stazionari e che comunque una tale
> dimostrazione fosse piu' chiara.
>
> Qual'e' la vostra illuminata opinione al riguardo?
Premesso che di illuminato conosco solo il Buddha :-) ... ecco che cosa
mi viene in mente di dire.
Non ho sotto mano i libri che citi, percio' parlo in generale.
E' vero che la seconda legge di K. si riconduce a una circuitazione del
campo elettrico *fuori* dei conduttori e degli elementi di circuito; in
questo senso quindi sembrerebbe che al cons. dell'energia non c'entri.
Pero' cosi' facendo si da' per scontato che la d.d.p. agli estremi di un
generatore ideale eguagli la sua f.e.m.: per questo occorre una
definizione di f.e.m., che puo' essere data caso per caso, oppure
ricavata da argomenti energetici. Cosa facile in certi casi, meno in
altri (pensa ad es. da un lato a una pila, dall'altro a una dinamo).
Percio' si puo' discutere sull'opportunita' didattica dei diversi
approcci.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Thu Jul 09 1998 - 00:00:00 CEST
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