sull'effetto fionda

From: Costalunga Denis <d.costalunga_at_schio.nettuno.it>
Date: 1998/07/07

Ciao,
vorrei proporvi un problema che mi assilla da un po' di tempo.
Si tratta del famoso *effetto fionda* che dovrebbe far accelerare un
satellite sfruttando l'attrazione gravitazionale di un pianeta.
Ho provato a risolverlo da un punto di vista energetico.
Fissiamo il sistema satellite-pianeta all'istante To , dove il
satellite si trova ad una distanza Do dal pianeta, con direzione
pressoche' tangente allo stesso e verso che guarda il pianeta.
In questo istante il sat. si trova su di una superficie equipotenziale
che chiameremo So , possiede un' energia potenziale Vo e cinetica Ko.
Ora, facendo scorrere il tempo il sat. ruota attorno al pianeta fino ad
*uscirne*.
Se fermiamo adesso il tempo all'istante T1 in cui il sat. si trova
nuovamente sulla superficie equipotenziale So , questo si trova ad una
distanza D1=Do perche' la superficie equipotenziale e' sferica.
A questo punto io mi chiedo: l'energia potenziale del sat. e' Vo per
costruzione del problema, e cio' implica che (per la conservazione
dell' energia e perche' il campo gravitazionale e' conservativo)
anche l'energia potenziale deve essere Ko e quindi ha la stessa
velocita' sia quando si avvicina al pianeta sia quando si allontana da
esso. ??Ma allora.....sto' effetto fionda come funziona??
Per risolvere il dilemma ho proposto due metodi:
1) se il pianeta cedesse un po' di quantita' di moto al sat., questo
accelererebbe, ma....
   come potrebbe fare cio'???
2)quella piu' convincente e' che la superficie So non e' perfettamente
sferica ma leggermante *schiacciata* (a forma di geoide?)e questo
risolverebbe il problema, ma (cosi' ad occhio )penso che comunque non
debba esserlo molto schiacciata e quindi e' sufficiente qusto?
Un grazie anticipato a chiunque abbia voglia di rispondermi !!!
ciao ciao
                 Denis
Received on Tue Jul 07 1998 - 00:00:00 CEST

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