Ho esaminato l'articolo pubblicato sul Journal of Propulsion and Power:
http://arc.aiaa.org/doi/pdf/10.2514/1.B36120
recentemente citato da vari mass-media a proposito del cosiddetto EM-Drive.
Come nel mio precedente post sullo "Hidden momentum" abbiamo qui a che fare con
un sistema isolato nel quale viene prima attivato e poi disattivato un intenso
campo elettromagnetico.
Qui voglio confrontare i raffinati risultati sperimentali del JPP con la mia
analisi del Gedankenexperiment di Picasso, visto che i sistemi EM-Picasso ed
EM-drive sono fisicamente analoghi.
La legge del moto teorica s=f(t) del sistema EM-Picasso su una bilancia di
torsione e' da me schematizzata nel grafico:
http://pangloss.ilbello.com/Tmp/simulazione_Picasso_EMdrive.png
La figura e' puramente qualitativa (non vi sono unita' di misura) e rappresenta
moti armonici di uguale periodo (T=1), ma di diversa ampiezza e fase.
All'istante t=0 (EM-field ON) il sistema riceve un impulso che gli imprime una
velocita' +1 ed inizia cosi' un moto oscillatorio (legge del moto blu);
successivamente (EM-field OFF) riceve un impulso uguale e contrario che causa
una brusca diminuzione di velocita' pari a -1 sicche' la legge del moto cambia
bruscamente con un punto angoloso (ometto i banali calcoli):
- se il controimpulso avviene dopo T/6 si passa sulla sinusoide marrone;
- se ............................. T/4 ........................ verde;
- se ............................. T/3 ........................ magenta;
- ecc.
Leggendo l'articolo del JPP mi sono impantanato in molti dettagli tecnici per
me di scarso interesse, nonche' in difficolta' di interpretazione dei risultati
sperimentali, dovute soprattutto al fatto che gli autori pur titolando
"Measurement of impulsive thrust ..." vanno alla ricerca di una fantomatica
spinta presente per tutta la durata di attivazione del campo EM e non di un
breve impulso iniziale e di un controimpulso finale (proponendo strane tarature
e munendo la bilancia di torsione di un inopportuno magnetic-dumper).
Per verificare la mia previsione qualitativa servirebbe invece una bilancia di
torsione sensibile, ma non smorzata ed avente un piccolo momento d'inerzia.
Percio' ho concentrato la mia attenzione sulla "split configuration" e sul suo
risultato sperimentale (fig.12), che in effetti sembra qualitativamente in buon
accordo con la mia figura per il caso "power on" in t=0 seguita da "power off"
in t=T/3 (cioe' poco dopo alla massima elongazione).
Gli ordini di grandezza dei dati in gioco sembrano plausibili, ma non mi e'
ovviamente possibile esprimere un giudizio serio sui risultati sperimentali
"piccoli ma positivi" descritti nell'articolo del JPP.
Comunque dopo quanto ho trattato nel post gemello sullo "hidden momentum"
sarei pronto a scommettere (un ricco caffe') che tali risultati (se confermati)
non costituiscano affatto una violazione dei principi fondamentali della
fisica classica (EM + RR) e che pertanto su di essi non si potra' mai costruire
una nuova tecnologia di propulsione spaziale.
P.S.: Tra hidden-momentum ed EM-drive ne ho dette di tutti i colori e mi
aspetto quindi una meritata stroncatura. Attendo fiducioso! :-)
--
Elio Proietti
Valgioie (TO)
Received on Thu Dec 29 2016 - 09:24:48 CET