Re: QFT e catene Hamiltoniane

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Sun, 30 Jul 2017 21:25:37 +0200

lino.zamboni_at_gmail.com ha scritto:
> Nella Q.F.T.,
> ...
> Questi oscillatori vengono comunemente identificati come "fotoni
> virtuali".
Non è affatto vero. Dove l'hai trovato?
Quelli sono fotoni *reali*.
I fotoni virtuali sono tutt'altra cosa.

> Siamo quindi in presenza di oscillatori non più indipendenti a
> causa di una leggera perturbazione anarmonica.
Non sono sicuro che l'hai raccontata giusta.
Non ricordo il discorso e non ho tempo di mettermi a cercare.

> Come vengono definiti in questo caso i "fotoni virtuali"?
Visto quello che ho detto sopra, il problema non esiste.
Intanto perché dovrebbero essere fotoni?
Dov'è il campo e.m.?

In un sistema non lineare puoi tentare un approccio perturbativo.
Parti dal sistema imperturbato, senza il termine anarmonico, e lo
quantizzi.
Poi cerchi espressioni approssimate (a vari ordini) per gli stati
stazionari del sistema perturbato.

Nel far questo ti troverai ad aver a che fare con diagrammi di Feynman
e con /stati virtuali/.
Ma non con *particelle virtuali*, che le puoi trovare solo se nel
sistema imperturbato c'erano dei /campi quantizzati/.
Non mi pare che questo sia il caso nei sistemi alla Fermi-Pasta-Ulam.

> Probabilmente sono stato un po' troppo sintetico per non dire
> ermetico, come spesso mi accade, ma non ho mai fatto didattica come
> professione.
No, caro mio, non è questo il problema.
E' quanto uno ha capito ciò di cui vorrebbe parlare.
Certamente insegnare aiuta: per mio conto ho sempre visto che riuscivo
a capire le cose solo quando ero impegnato a insegnarle.
        

-- 
Elio Fabri
Received on Sun Jul 30 2017 - 21:25:37 CEST

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