Curiosita' sul fondo di radioattivita' naturale
Ho una curiosita', e questo credo sia il posto giusto dove togliermela.
Il fondo di radioattivita' naturale ci investe con circa 3 mS ogni anno.
Significa che in una vita media di 70 anni abbiamo assorbito, volenti o
nolenti, 210mS.
Questi 210mS vanno sommati ad altre esposizioni avute nel corso della vita:
radiografie, TAC, raggi cosmici presi in aereo, etc.
Oltre una certa soglia di mS diventa sempre piu' probabile l'insorgenza di
leucemie e quant'altro.
La domanda e': se in un ipotetico futuro l'uomo arrivasse a vivere fino a
300 anni avrebbe assorbito, a fine vita, una quantita' di radiazioni di
certo superiore a quella minima per incorrere in un problema?
Sbaglio qualcosa?
Il ragionamento e' corretto oppure i mS "distribuiti" nel corso della vita
non fanno lo stesso danno della stessa quantita' subita in un arco temporale
piu' ridotto?
Esempio: l'esposizione ai "canonici" 210mS di un uomo nel corso dei suoi 70
anni di vita provoca le stesse conseguenze di una esposizione di 210mS nel
corso di un anno e poi nulla piu' per 69 (ammesso che fosse possibile)?
Supponiamo che un uomo venga investito da 210mS solo nel suo venticinquesimo
anno di vita, e poi nulla piu'.
Quale sarebbe la differenza con il suo omologo 70enne?
Grazie.
Received on Sat Aug 26 2017 - 01:27:54 CEST
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