Re: L'orologio allo specchio
[Luigi Fortunati:]
> Tende a zero il tempo "misurato" da chi?
Dall'orologio interno alla pseudoimmagine, si parlava di quello.
> Dire che il tempo misurato da un certo orologio tende a zero significa
> che quell'orologio tende a fermarsi, perché "tempo zero" è sinonimo di
> "orologio fermo".
Esattamente.
> Ad esempio, il tempo dell'orologio del passeggero del treno che
> viaggia a velocità <v> tendente a <c>, tende a zero in base al
> giudizio di chi?
E` implicito, basta non saltellare tra i riferimenti. Tende a zero
nel riferimento in cui il treno ha velocita` v.
> Di certo non a giudizio di chi sta sul treno perché per ogni
> passeggero il suo cuore batterà sempre 80 volte al minuto del suo
> orologio!
>
> Lì sul treno non c'è alcun rallentamento.
>
> Il rallentamento è quello che "appare" fuori dal treno a chi sta in
> un'altra linea d'universo.
>
> E' un rallentamento "apparente", infatti è un rallentamento osservato
> "a distanza" e non da chi è "in loco".
E` totalmente inutile definire apparente un fenomeno che ha
conseguenze osservabili. I muoni prodotti nell'alta atmosfera
arrivano fino a terra, in discreta quantita`, grazie alla
dilatazione temporale, senza la quale decadrebbero quasi tutti
lungo il percorso. Se tu cavalcassi un muone, non vedresti
rallentare il suo decadimento, ma la distanza che lo separa
dal suolo risulterebbe contratta. Stesso fenomeno (muone che
arriva al suolo prima di morire), diversa spiegazione
passando da un riferimento all'altro. Quel che e` reale e`
l'evento "arrivo al suolo del muone" e la fisica serve a
modellare e predire gli eventi. E` tutto a posto.
Puoi definire apparente la dilatazione temporale, perche'
a bordo del muone non si osserva, e definire apparente la
contrazione delle distanze, perche' da terra non si osserva,
ma non puoi definirle apparenti entrambe contemporaneamente,
perche' ne dedurresti erroneamente che il muone non arriva
al suolo. C'e` una via di mezzo tra il reale (nel senso
assoluto che intendi tu) e l'apparente, ed e` il relativo.
Tutta la RR si basa su quello.
Quei due effetti relativistici non sono ne' reali ne'
apparenti, sono relativi. Ogni effetto relativistico puo`
essere annullato mettendosi nel riferimento opportuno, ma
cosi' facendo ne salta fuori un altro. Cio` che e` reale
e` quel che non puoi annullare, il risultato complessivo di
tutti gli effetti relativistici.
E` come se ti stessi chiedendo se i vettori sono reali.
Dopo tutto, sono fatti di tre componenti, e scegliendo
opportunamente la terna di assi di riferimento puoi
annullare due componenti qualunque su tre, a scelta.
Questo pero` non significa che il vettore sia nullo.
>
> E allora, come dici tu, è senz'altro vero che non ci possono essere
> orologi interni in un'immagine ma una considerazione che possiamo
> tranquillamente fare è quella di Einstein stesso che ha immaginato di
> poter cavalcare un raggio di luce.
>
> Nel nostro caso possiamo immaginare di cavalcare l'immagine che
> s'allontana dal treno a velocità <c>.
>
> Cosa vedremmo?
> Vedremmo senz'altro il treno che s'allontana da noi
> alla velocità della luce impiegando il tempo d/c (del nostro orologio)
> necessario allo specchio per arrivare fino a noi dalla distanza <d>,
> più un uguale tempo affinché il treno (adesso in avvicinamento) ci
> possa raggiungere nuovamente.
Premesso che puoi cavalcare solo qualcosa con v->c, non
v=c (non ricordo cosa dicesse Einstein a proposito di cavalcare
un raggio di luce, ma mi interessa poco):
Vedresti la distanza tra treno e specchio contratta a zero.
Lo specchio che ti viene incontro in un tempo zero da una
distanza zero, idem per il ritorno dopo la riflessione.
Ciao
Paolo Russo
Received on Tue Sep 05 2017 - 16:43:43 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:09:56 CET