Sono fermo davanti allo specchio a distanza <d> col mio orologio che
segna il tempo <t>.
L'immagine dell'orologio allo specchio segna un orario in ritardo di
2d/c (rispetto a t) a causa del tempo impiegato dalla luce per arrivare
allo specchio e tornare (a patto che io stia fermo e lo specchio pure).
Ma cosa succede se io sono in moto a velocità costante parallelamente
allo specchio? La distanza resta sempre uguale a <d> ma la luce non va
e torna nello stesso punto, perché io nel frattempo mi sono
allontanato.
E allora la luce deve percorrere una distanza maggiore a causa
dell'inclinazione del percorso e quindi il ritardo dell'orario
dell'immagine dell'orologio è maggiore di 2d/c.
Questo maggiore ritardo misura la mia velocità rispetto allo specchio.
E se fosse lo specchio a muoversi mentre io rimango fermo?
In tal caso la luce non dovrebbe più allungare il suo percorso perché
partirebbe da me fermo e tornerebbe da me sempre fermo.
Se tutto questo fosse vero basterebbe confrontare l'orario
dell'orologio con quello dell'immagine per scoprire se si muove l'uno o
si muove l'altro: se il ritardo è pari a 2d/c si muove lo specchio, se
è maggiore si muove l'orologio.
Com'è possibile?
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Luigi Fortunati
Credere e' piu' facile che pensare
Believing is easier than thinking
Received on Sun Aug 27 2017 - 10:21:11 CEST