Am 23.11.2017 um 11:05 schrieb Soviet_Mario:
> Ora possiamo magari differenziarlo in termini di denominazione,
> chiamandolo trasduttore di frequenza e non filtro, ma penserei che un
> filtro reale debba sempre per forza essere un po' entrambi, a meno che
> le radiazioni assorbite possano per qualche meccanismo venire convertite
> interamente in "calore" di tipo non raggiante (quindi in disordine
> molecolare di varia natura).
>
> Pių in generale penso si possa dire che associata all'azione di
> filtraggio (assorbimento selettivo) ci sia spesso una riemissione che
> comporta uno spostamento al rosso dello spettro.
> Ora applicando un red-shift (parziale) ad uno spettro blu quasi
> monocromatico, si producono componenti a pių bassa frequenza che possono
> anche sbiancare la luce.
> Il passaggio con un filtro adeguato, credo si possa dire che non sempre
> stringa lo spettro che riceve, ma che a volte lo allarghi, ad es. quando
> lo spettro incidente č quasi monocromatico.
>
Non conosco dati quantitativi, ma per moltissimi filtri l'efficienza con
cui la radiazione assorbita nel visibile viene riemessa nel visibile e'
bassissima. Lo spettro viene spostato in radiazione non visibile
(termalizzato) e l'effetto del filtro si puo' descrivere come
sottrazione di luce.
Received on Sat Nov 25 2017 - 11:27:24 CET
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