Elio Fabri wrote:
[snip]
> Posso cercare di spiegarti come funziona il microscopio a effetto
> tunnel, ma non so se riusciro' comprensibile.
> C'e' una superficie di cui vuoi esplorare la struttura, e disponi di un
> ago sottilissimo, che puoi portare molto vicino alla superficie.
> Ago e superficie sono conduttori (metallici).
> Sebbene ago e superficie non si tocchino (del resto che cosa vuol dire
> "toccarsi" alla scala atomica?) degli elettroni possono passare dall'uno
> all'altra, appunto per effetto tunnel. Il numero degli elettroni che
> passano per unita' di tempo, a parita' di altre condizioni, dipende
> moltissimo (esponenzialmente) dalla distanza.
> Con un controllo automatico si fa in modo che la corrente che passa
> resti costante, il che garantisce che e' costante la distanza.
Ho sentito dire (leggi "me l'ha detto il mio prfessore" :-))) ) che
esiste anche una versione in cui la distanza resta costante e si
misurano le veriazioni di corrente attraverso la barriera per misurare
le accidentalita'.
Ho visto (leggi "il mio prfessore mi ha fatto vedere un lucido" :-))) )
in cui si riusciva a vedere tra gli atomi! Mi spiego: hanno esaminato
una superfice di Al (111) che ha struttura esagonale. Tra tre atomi
disposti a mo' di triangolo equilatero si riesce a vedere attraverso il
buco (leggi lo strato inferiore); a causa della struttura del Al (111)
si ha che delle volte due triplette di atomi di due strati diversi,
"allineino" il loro "buco" (il termine non e' dei piu' precisi) e dunque
cio' che si vede e' un atomo del "terzo strato". (Non mi sembra di
essere stato chiarissimo, anzi ho fatto schifo, ma senza disegno mi
riesce molto difficile).
A proposito... qualcuno saprebbe dirmi dove trovare delle immagini
ottenute con il microscopio elettronico?
Ciao
Scola
Received on Tue Jun 02 1998 - 00:00:00 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:43 CET