Marco PICARIELLO wrote:
> La risposta standard e' che non posso definire operativamente un sistema
> di riferimento che vada alla velocita' della luce rispetto a me.
>
> Da un punto di vista teorico, tale affermazione e', secondo me, priva di
> senzo per due motivi:
>
> 1) Se non riesco a dare una definizione operativa, non vuol dire che
> essa non esita.
E' meta-fisicamente (in senso buono) vero quello che dici: ci sono enti
teorici che non sono riducibili a prescrizioni operative (almeno ovvie o
comunque utili), ma che in qualche modo esistono: la Lagrangiana o i
campi fermionici sono probabilmente esempi.
Pero' il concetto di sistema di riferimento e' troppo fondazionale
e poi la sua utilita' e' diretta, non teorica, a mio parere perche'
possa ricadere in tali casi.
> 2) Se accetto di abbandonare alcuni pregiudizi, la definizione operativa
> la posso dare:
> Assumo che esista un essere macroscopico costituito da sola energia
> (elettromagnetica, ma solo per essere piu' specifici) il quale non
> differisce da noi se non nel fatto che va alla velocita' della luce
> rispetto a qualsiasi corpo di massa diversa da zero.
>
Non hai definito ancora molto: mi devi ora dire come definisci
o misuri, in tale sitema, il tempo e lo spazio (se ce li metti
(vedi sotto)).
In pratica devi definire i regoli rigidi e gli orologi per il tuo
omino. E' molto difficile perche' 1) il tempo non puo' piu'
coincidere con il tempo proprio (la lunghezza dei parametri affini
delle curve di tipo luce e' nulla) 2) i regoli "in quiete" con
l'omino sono per definizione di "quiete" ortogonali al vettore
tangente alla curva di universo dell'omino, se fai i conti scopri
che tale spazio e' ora fatto da due vettori di tipo spazio e dallo
stesso vettore di tipo luce tangente alla linea di universo.
Di fatto hai solo due gradi di liberta'. Potersti prendere un altro
vettore di tipo luce, ma non sarebbe piu' "in quiete" sempre
che abbia qualche senso.
Se vuoi definire un sistema di riferimento per il tuo omino
devi rinunciare ai concetti di spazio e tempo, ma allora
devi spiegare come rappresenta il mondo intorno a lui
ed in particolare cosa significa "in quiete" con lui.
Non so se e' possibile, ma senz'altro e' difficile.
> Spero sia riuscito ad esprimere il mio problema, che non consiste
> nell'interazione fotone-fotone, ne nel suo decadimento, ne nella
> riflessione su uno specchio.
>
> Ammetto che all'inizio ero stato (forse volutamente?) superficiale, ma
> questo perche' non credevo che un tale argomento avesse avuto tutto
> questo successo :-)
>
Invece e' interessante, pero' io dubito che si risca a trovare
una soluzione fisicamente sensata facilmnte
> Grazie per la partecipazione :-)
>
> Saluti,
> MaRcO
>
> --
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> via Mailgate Server - http://www.mailgate.org
-- Ciao,
PS: ho visto che parli a Cortona, a me lo hanno negato
quest'anno forse perche' "ho tradito". Ci vedremo a Cortona.
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Valter Moretti,
Department of Mathematics
and INFN, Trento University
Received on Mon May 18 1998 - 00:00:00 CEST