Il 22/07/2023 22:38, Eustachio Manfredi ha scritto:
> “Se due sistemi fisici identici (macroscopici), ovunque collocati, sono sottoposti alle stesse sollecitazioni esterne, gli effetti che si ottengono saranno identici; ovvero l’evoluzione dei due sistemi sarà uguale”
> Detto in poche parole: “Stesse cause implicano stessi effetti”
Il principio che, in poche parole, si riassume in “Stesse cause
implicano stessi effetti” (non ricordo chi mi insegnò qui che il
concetto "stesse cause->stesse effetti" si chiama, o deriva dal,
determinismo causale) è ben lungi dall'essere 'quasi mai esplicitamente
dichiarato' come dici nel post di apertura del thread. È
dichiaratissimo, si chiama "principio di relatività" ed è noto dal 1630.
Mettersi in una stanza che sia "sotto coverta" in una nave che non sia
"fluttuante in qua e in là" ed eseguire un qualsivoglia esperimento,
cioè preparare delle cause (preparazione dell'apparato sperimentale),
per poi determinarne gli effetti (raccolta dei dati sperimentali e loro
analisi), per poi accorgesi che nessun esperimento potrà mai dirci se la
nave è ferma in porto o viaggia in alto mare, serve proprio ad eliminare
possibili cause esterne, così potremo dire che i risultati sperimentali
sono effetti delle cause che abbiamo preparato.
Non ho una conoscenza della letteratura per poter dire se ci sono altre
pubblicazioni a riguardo, ad ogni modo, l'implicazione
determinismo causale->principio di relatività
(non so se vale anche l'implicazione inversa, cioè non so se "dentro" il
determinismo causale ci sia o meno altro oltre al principio di
relatività) l'ho sostenuta in un primo lavoro nel 2013 Physics Essays 26
531"547
https://arxiv.org/pdf/1209.3685.pdf
"Probably it will be always impossible to be aware of all the causes of
a certain effect. The modus operandi we assume (the relativity
principle) tells us that repeating _all_ the causes we know we should
observe the same effect, it also indicates the possible reasons which
could determine our failure to observe the same effect:"
poi in uno del 2015 J. Phys.: Conf. Ser. 626 012054
https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1742-6596/626/1/012054/pdf
"By giving this meaning to the concept of “below decks”, claiming the
validity of the principle of relativity would amount to claiming the
validity of the causal determinism: if the same causes are repeated, the
same effects will be obtained, regardless of “where” and also “when” the
repetition of the causes takes place".
> In ogni caso prima di sparare frasi inutili si dovrebbe almeno cercare di capire e, nel caso chiedere spiegazioni. Io penso che tu abbia capito poco o niente di quello che avevo detto, quindi puoi continuare a ridere che comunque fa bene.
Anch'io credo che Alberto Rasà non abbia capito, ma come avrebbe potuto
sulla base delle scarne informazioni che hai mandato qua?
Io ritengo di aver capito cosa intendi, ma l'ho capito solo perché già
conoscevo la sincronizzazione non standard (cioè, per quanto tu ritenga
di no, basata comunque sul secondo postulato, o, per dirla con le parole
di Elio Fabri, basata sulla sincronizzazione standard) proposta da
Selleri perché anni fa avevo letto alcuni suoi lavori. Avevo anche
criticato quei lavori (certamente su fifs, non so se anche qui) e ieri
stavo preparando una risposta al tuo post in cui rimandavo a te le
critiche avevo mandato allora a Selleri. Poi le cose andavano per le
lunghe per farle con tutti i crismi, formule scritte alla meno peggio,
riferimenti, citazioni ecc ..., e ho stoppato. Probabilmente riprenderò
stasera o domani.
Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (Anonimo, attribuito a G.
Apollinaire)
--
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Received on Sun Jul 23 2023 - 13:22:04 CEST