"Federico" <nienteemail_at_no.no> ha scritto nel messaggio
news:_kLrn.40270$Ua.2754_at_twister2.libero.it...
> Ma durante una reazione chimica o fisica, l'energia coinvolta contiene
> qualche informazione originale, una traccia del suo "percorso" o si tratta
> di un qualcosa di puro, in cui non � possibile risalire a stati passati, e
> quindi la parte di materia vecchia, concentrata e presente nella nuova
> materia seguendo quello scritto prima, sarebbe a tutti gli effetti nuova,
> non contenendo nulla di significativo che possa in qualche modo
> distinguerla e permettere cos� la ricostruzione del suo percorso passato?
Qui sta il nocciolo della questione: non c'� alcuna memoria in un atomo del
mio corpo (appartenuto magari al tuo solo qualche anno fa). La memoria nasce
dall'organizzazione degli atomi nella materia organica. Il fatto che tale
materia si disorganizzi con la morte e che, come dici tu, si separi negli
atomi costituenti, � la prova di quanto affermo (sempre che si parta dalla
premessa che la memoria sia realmente una propriet� della struttura e non
della materia in s�, cosa che mi pare sia abbastanza acclarata e,
soprattutto, ragionevole;-) )
Cerca nel web "ciclo della materia", vedrai che si tratta di quello a cui ti
riferisci quando parli, giustamente, di trasformazioni chimiche e di
"spargimenti cosmisci" della materia (ma non solo al momento della nascita o
della morte, bens� durante tutta la vita). Per me il tuo errore sta nel
trattare l'energia come qualcosa di "spirituale": parli di energia che si
libera, viene intrappolata, si diffonde, ecc. Questo modo di pensare ti
porta a considerare l'energia come un fantasmino che entra ed esce dalla
materia e ti suggerisce una idea "meafisica" di concetti puramente fisici
come materia ed energia. Prova invece a pensarla come pensi alla
temperatura, alla lunghezza, alla massa, alla carica elettrica: una semplice
grandezza fisica. Che poi un fotone emesso dalla tua cute raggiunga la mia
retina...beh...di certo non mi avrai trasmesso alcuna tua memoria:
semplicemente mi avrai permesso di guardarti e di farmi di te una memoria
mia!
Nulla toglie che tu possa, per�, credere all'esitenza di un'anima che
"interagisca" con il corpo: non sarebbe una novit�! Qualcuno, qualche secolo
fa, pens� di aver perfino individuato la struttura cerebrale in cui tali
influenze si sarebbero verificate (l'epifisi, che non � l'ipofisi... sebbene
le stia lontana solo pochi centimetri). Qualche decennio fa un fisico
quantistico sostenne una cosa non molto diversa, anche se aggiornata e
riveduta: questa corrente filosofica si chiama dualismo-interazionismo e non
sono in pochi a sposarla. Tuttavia, io credo che chiunque segua un tale
approccio finir�, prima o poi, col fare un torto sia alla scienza che alle
proprie credenze religiose o metafisiche in genere: se vuoi credere
all'esistenza di una dimensione "altra", nessuno pu� impedirtelo, ma allora
limitati a considrarla tale, cio� _per definizione_ trascendente e non
trattabile con le categorie (o perggio le grandezze) della fisica.
GP
Received on Wed Mar 31 2010 - 17:20:40 CEST
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