"mdp" <marcodepaoli_at_yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:2003b513-dbf6-4068-82f4-e4f9096ab9bc_at_15g2000yqi.googlegroups.com...
> Per "tempo reale" intendo semplicemente con definizione in negativo il
> tempo non misurato e non misurabile, che occorre presupporre (con
> definizione in positivo potrei dire che intendo il tempo assoluto).
E perche' occorrerebbe presupporlo?
Comunque, hai detto solo cosa non e' il tempo reale. Dire in positivo che e'
il tempo assoluto cambia di poco le cose. Si dovrebbe uscire dalle parole e
entrare in qualche maniera, magari indiretta, mediata quanto vuoi, nei
*fatti*.
Insomma, questo "tempo reale" c'entra qualcosa con gli orologi o e' solo
l'unione di due parole che suonano bene?
Se, posto il fatto che il "tempo reale" dovrebbe essere non misurabile, ne
venisse fuori che non potrebbe nemmeno avere alcun legame con gli orologi,
allora direi che sarebbe decisamente opportuno cambiare nome a questo
concetto che chiami "tempo reale". Chiunque alla parola "tempo" associa
qualcosa di legato agli orologi, un concetto non legato in alcun modo con
gli orologi non potrebbe essere associato alla parola "tempo". Se tu lo
chiamassi, che so, un nome qualsiasi, "QWERT", allora sarebbe chiarissimo
che non stai parlando di orologi, sarebbe anche chiarissimo a tutti che il
QWERT non c'entra nulla con la relativita', la quale parla di tempo, cioe'
di orologi.
> La
> distinzione fra tempo misurato e tempo reale � necessaria (anche se in
> meccanica quantistica si ottiene un alto grado di predicibilit� in
> base al tempo misurato).
Perche' sarebbe necessaria ?
> La scienza non tratta solo di cose
> misurabili, ma assume anche assiomi e postulati
Certamente. E si assumono anche tanti concetti implicitamente. Si danno per
scontati tanti concetti senza averne piena coscienza (e non si potra' mai
avere piena coscienza di quanti e quali concetti si stanno assumendo
implicitamente).
Ma quando qualcuno prende coscienza di una qualche assunzione implicita,
data finora per scontata, ma non avente alcun legame con i fatti (insomma,
si prende coscienza che l'assunzione non e' stata "suggerita" dalla natura),
accade che la scienza faccia un grande passo in avanti.
Con la discesa del tempo dall'olimpo dell'a priori e' avvenuto esattamente
questo.
> Ma un osservatore
> esterno al sistema potrebbe effettuare la rilevazione e per lui (anche
> se le due velocit� rimangono distinte) non sar� vero senza
> precisazioni che c+a=c. Il fisico Guillaume (1917) mosse al riguardo
> pertinenti obiezioni a Einstein (cfr. A. Genovesi, Il carteggio fra
> Albert Einstein ed Edouard Guillaume, Ed. Angeli, anche se l'autore �
> totalmente schierato con Einstein).
Obiezioni pertinenti ???
Qualche anno fa mi esercitavo spesso a seguire i contorti ragionamenti del
"detrattore" della relativita' di turno che capitava a cadenza quasi mensile
su isf. Insomma, ero abbastanza allenato (ci vuole un certo allenamento
perche' i detrattori della relativita' fanno sostanzialmente sempre
ragionamenti molto contorti, molto piu' difficili da comprendere della
semplice relativita'). Cio' nonostante non riuscii a seguire le "obiezioni"
di Guillame. Mi ricordo che lo stesso Einstein dopo qualche lettera
cominciava a rispondergli palesando un po' il fatto che gli stavano cadendo
le braccia, tipo "Ahhh, ancora con questi discorsi ? Ma quante volte te lo
devo spiegare?"
Se ben ricordo il problema era sempre quello. Guillame, come te, usava nelle
sue obiezioni il "tempo vero" (a detta di Einstein, e sempre posto che
ricordi bene; io, come detto, non sono riuscito a seguire le contorte
argomentazioni di Guillame).
Comunque, se tu trovi "pertinenti" le argomentazioni di Guillame, ti sarei
grato se tu mi aiutassi a capirle.
Immagino che ti renda conto che quanto dici sopra spiega decisamente poco.
Come potrebbe fare un osservatore esterno ad effettuare la rivelazione?
Cosa intendi con "per lui [...] non sar� vero senza precisazioni che c+a=c"
e sulla base di cosa lo affermi?
> Marco de Paoli
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Mar 23 2010 - 22:34:07 CET