Re: Rich. pareri su libro "La relatività e la falsa cosmologia" di Marco De Paoli

From: Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Wed, 24 Mar 2010 10:36:30 +0100

mdp wrote:

> Nel libro ho cercato di mostrare questo anche con
> riferimento ai tempi biologici scanditi dal battito cardiaco

Ovvero sostieni che il cuore non e' un oggetto fisico? Per favore, dimmi
che ho capito male.

> Per "tempo reale" intendo semplicemente con definizione in negativo il
> tempo non misurato e non misurabile, che occorre presupporre (con
> definizione in positivo potrei dire che intendo il tempo assoluto).

Che *non* occorra presupporre il tempo (e lo spazio) assoluto e' noto da
generazioni prima di Einstein. Persino l'Encyclopedie (1751-1772)
chiamava questo concetto "inutile alla Geometria ed alla Fisica". A
meta' ottocento nemmeno in Inghilterra, patria di Newton e Clarke, lo si
considerava piu' rilevante.

> La scienza non tratta solo di cose
> misurabili, ma assume anche assiomi e postulati

I quali hanno precise conseguenze misurabili. Spazio e tempo assoluti no.

> Certo il determinismo risulta anche nella fisica classica (v. il
> demone di Laplace), ma esso � deducibile anche in quella relativistica
> financo con inversione temporale.

Mi sa che non hai capito le obiezioni. Tu scrivi che il determismo
assoluto e' una conseguenza paradossale dell'identificazione di tempo
con tempo misurato. Ma allora:

Primo, questo determinismo si ha anche in presenza del tempo assoluto di
Newton, quindi il tuo ragionamento ti porta a rigettare la fisica
classica tout-court, in quanto paradossale.

Secondo, si concluderebbe che teorie indeterministiche che usino questa
identificazione (tempo=tempo misurato) sarebbero *impossibili*. Ma
questo e' falso, visto che la MQ esiste, quindi il tuo ragionamento e'
errato.

> G�del � ed � solo un esempio
> � in un noto articolo del '49 ha svolto le equazioni relativistiche
> del campo mostrandone necessaria implicazione l'inversione temporale

Goedel scrisse una soluzione delle equazioni della relativita'
*generale*; che NON e' una conseguenza necessaria di quella speciale. Se
il tuo ragionamento, che si applica anche alla RS, fosse corretto,
dovresti poter trovare soluzioni "a viaggio nel tempo" stile Goedel
anche li'; ma queste soluzioni non esistono, anzi sono dimostrabilmente
proibite. Percio' il tuo ragionamento e' errato.

> dice che il viaggiatore vede la pietra cadere in linea retta
> prescindendo dall'attrito, mentre l'osservatore a terra la vede a
> parabola

Ed e' perfettamente vero. Argomento da fisica liceale (newtoniana).

> se [l'attrito] non lo si considera, entrambi la
> vedono cadere approssimativamente in linea retta.

Ma neanche per idea. Che questo fosse falso lo sapeva gia' Galileo,
altro che Einstein! E non puoi certo salvarti con quell'
"approssimativamente": qui non abbiamo bisogno di approssimazioni,
possiamo parlare esattamente.

Scusa, ma come puoi pensare di essere preso sul serio parlando di
scienza se poi commetti sfondoni di questo tipo su argomenti elementari?

> Se invece, come fa
> Einstein, si considera implicitamente l'aria per l'osservatore
> terrestre e non la si considera per il viaggiatore,

Ma neanche per sogno. Dove lo dice? Quell' "implicitamente" e'
rivelatore: e' un'implicazione che hai messo tu, per la ragione, ora
evidente, che non hai capito molto nemmeno la fisica classica.
Received on Wed Mar 24 2010 - 10:36:30 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Thu Nov 21 2024 - 05:10:44 CET