Re: Rich. pareri su libro "La relatività e la falsa cosmologia" di Marco De Paoli

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Wed, 24 Mar 2010 04:27:48 -0700 (PDT)

On Mar 24, 6:39�am, mdp <marcodepa..._at_yahoo.it> wrote:
> A VALTER MORETTI
> Va bene, tu hai molto da fare e dunque accettiamo pure la critica per
> frammenti.
> So che sarei bocciato. � "una bestialit�" parlare di moto assoluto
> dopo Galileo?

in fisica, in cinematica, SI, � oggi una bestialit�.

>Ma Newton (che poggia su Galileo) ne parlava,
> addirittura facendone un postulato. Ancor pi� che di una critica alla
> meccanica classica si tratta di evitare fraintendimenti correnti su
> Galileo. Quello che ha detto Galileo � stato molto di pi� di quello
> che ne ha accolto la meccanica classica. In Theoria Motus ho mostrato
> come � totalmente scorretto parlare del "principio di relativit�
> galileiano" se non si fanno alcune fondamentali precisazioni che non
> si fanno mai.
(....)


Guarda *� inutile che cerchi di usare il principio di autorit�*, � una
bestialit� e basta.
Mi rifiuto di discutere a questi livelli, posso farlo con un bambino o
con uno studente del primo anno che non abbia alcuna istruzione di
fisica elementare, ma non con una persona che ha scritto un libro per
critica re la relativit� e la cosmologia relativistica... Puoi
discutere a livello storico di come la nozione si sia modificata e
come siamo arrivati alla nozione moderna di cinematica "relativa", ma
non ha senso, in fisica moderna
(parlo di meccanica classica, pi� precisamente di cinematica classica)
parlare di *moto assoluto*. Al pi�, si pu� parlare, in dinamica di
*accelerazione* assoluta, rispetto ad un qualunque sistema di
riferimento inerziale.
Tornare al moto assoluto, in cinematica, sarebbe come cercare di
discutere ancora se la terra sia piatta o sferica.

....

> In seguito la meccanica
> classica ha espunto il moto assoluto. Ma Galileo e Newton lo
> affermavano, ed io concordo con loro.

vabbene, allora stai parlando di fisica del passato non di fisica
attuale e nemmeno di relativit�.

> Non vale dire che nella caduta dei gravi � in gioco l'accelerazione e
> non il moto: perch� l'accelerazione � comunque moto;

Di tutto quello che hai scritto, e che faccio una fatica inceredibile
a capire, dato che usi i termini fisici
molto liberamente senza chiarire un mucchio di dettagli essenziali, mi
preme solo rimarcare, rispetto alla tua ultima affermazione di sopra,
che l'accelerazione � l'accelerazione e non � il moto. Il moto � per
definizione relativo ad un sistema di riferimento (arbitrario).
Chiamiamo le cose con i loro nomi, senza pasticci, altrimenti non si
capisce niente. Mi pare che la tua tecnica � di portare tutto nel
fango dove tutto � uguale a tutto e si pu� sostenere tutto ed il
contrario di tutto. Inoltre hai fatto un pasticcio indirimibile tra
cinematica e dinamica, in situazioni in cui esiste un sistema di
riferimento privilegiato...

>
> In breve sulle altre questioni.
> S�, non considerando i tempi di percorrenza della luce anche in fisica
> classica vi sarebbero i rallentamenti di orologi.

No, in fisica classica non c'� alcun rallentamento degli orologi!
Quello che tu hai chiamato "rallentamento" � automaticamente tenuto in
conto, il rallentamento
di cui si discute in relativit� � al netto di quello che dici tu.

> Ma un fisico
> classico non direbbe mai che questo � un rallentamento del tempo.

E non lo � in assoluto.

> Le formule di Einstein possono predire il ritardo dell'orologio, ma
> non possono dire a cosa sia dovuto questo ritardo (cos� come le
> equazioni della meccanica quantistica predicono quasi tutto, ma non ci
> dicono quale sia la natura dell'oggetto subatomico).

Le formule di Einstein sono *al netto* del fenomeno che dici tu, cio�
del fatto che un segnale luminoso deve percorrere sempre pi� spazio
per raggiungere l'altro orologio, dato che i due orologi si
allontanano. Per cui il "rallentamento degli orologi" non c'entra
proprio niente con quello che sostieni tu nella parte del libro alla
quale ci stiamo riferendo.

Sulle affermazioni che hai scritto dopo (sopra) non sono affatto
d'accordo. Einstein spiega molte cose, anche dei "perch�" non solo dei
come. Per�, mi pare che dal tuo punto di vista tutta la fisica � fatta
di "come " e mai di perch�, le cause, dal tuo punto di vista non sono
spiegate da nessuna branca della fisica, che � solo una descrizione
predittiva. In questo modo tu ti stai ponendo fuori dalla fisica e le
tue critiche non riguardano pi� la fisica.

> Comunque il
> rallentamento dell'orologio non va calcolato solo in base alle
> distanze e ai tempi di percorrenza della luce, ma anche in base ai
> potenziali gravitazionali.

Ma questo che cosa c'entra? Stavamo parlando di relativit� speciale,
che con il ritardo dovuto ai potenziali gravitazionali non c'entra
niente: potrebbe essere vera la relativit� speciale e falsa quella
generale. Ancora una volta cerchi di tirare il ragionamento nelle
nebbie per poter sostenere le tue tesi? Non � un atteggiamento
intellettualmente onesto.

> Sul Big Bang. Ovvio che la cosmologia attuale, nata da una costola
> relativistica, dice che con il Big Bang nasce anche il tempo. Gi�
> Agostino diceva che con la creazione viene creato anche il tempo. �

Si l'ho letto anche io e la capacit� di astrazione di Agostino era
veramente notevole, ma...
e allora?

> Ma
> chi assume un tempo assoluto non pensa che il tempo sia creato.

E allora? questa massima ti sembra che abbia minimamente a che fare
con la relativit�, la critica alla cosmologia ecc ecc. in particolare
con la tua critica alla cosmologia alla quale mi riferivo. Ti faccio
notare che tu non hai scritto nel libro che il tempo nasce nel Big
Bang e *questo fatto* a te non piace e lo trovi discutibile ecc ecc,
come forse stai sostenendo ora, hai invece scritto un'altra cosa nella
quale presupponevi che il tempo esistesse *prima* del Big Bang. Una
volta di pi� hai criticato qualcosa che non dice la cosmologia del Big
Bang. In altre parole parlavi di cose che non conosci.

Valter Moretti




> MARCO DE PAOLI
Received on Wed Mar 24 2010 - 12:27:48 CET

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