Paolo Minelli ha scritto:
> Grazie per le risposte, avevo gi� visto su Wikipedia, le cose che dice
> gi� le sapevo e non si capisce bene, secondo me, quale sia _nella
> sostanza_ la differenza fra i due demodulatori. Continuo a non capire
> ma non fa niente.
Come ti e' gia' stato detto, "eterodina" non e' tanto un demodulatore,
quanto il fenomeno per cui in uno stadio non lineare al quale arrivino
due segnali di frequenza diversa si producono segnali con altre
frequenze, piu' inportante dei quali quello alla frequenza differenza.
Puo' essere usato praticamente per rivelare segnali telegrafici, se al
segnale CW (continuous wave) in antenna, che e' "modulato" solo per
interruzione della portante, viene sovrapposto un segnale locale, di
frequenza poco diversa, in modo che la differenza sia udibile.
La supereterodina e' diversa nel senso che la differenza fra i due
segnali e' invece a frequenza molto piu' alta (tipicamente 450 kHz nei
ricevitori AM a onde medie e corte, 10.7 MHz nei ricevitori FM) e viene
inviata a uno o piu' stadi amplificatori "a frequenza intermedia"
prima di essere rivelata nel modo piu' adatto a seconda del tipo di
modulazione.
Ha senso confrontare la superetrodina non con l'eterodina ma con
l'amplificazione diretta in alta frequenza, in ogni caso necessaria
per poter presentare al rivelatore un segnale di ampiezza sufficiente.
L'amplificazione diretta presenta diversi inconvenienti:
1) Se lavora su piu' stadi, ci saranno diversi circuiti risonanti
(necessari per garantire adeguata selettivita') da tenere "in passo",
ossia con la stessa frequenza di risonanza. Questo puo' essere molto
complicato.
2) In ogni caso e' difficile raggiungere una selettivita' sufficiente
a tagliare i segnali su bande vicine, specie se molto forti rispetto
al segnale che interessa.
3) Ottenere un guadagno ragionevolmente uniforme da piu' stadi che
debbono operare su gamme di frequenza anche molto estese, e'
difficile.
Viceversa con la conversione di frequenza (supereterodina) ci sara' di
regola un solo stadio di amplificazione in alta frequenza, spesso
coincidente con quello che fa la conversione. I circuiti risonanti da
tenere in passo saranno soltanto due.
Il grosso dell'amplificazione avviene alla frequenza intermendia, che
e' fissa e quindi i relativi circuiti potranno essere tarati una volta
per tutte.
Inoltre la freq. intermedia e' piu' bassa, ed e' quindi piu' facile
ottenere la selettivita' voluta. Nei ricevitori moderni si usano
risonatori a cristallo, cosa possibile perche' la frequenza di lavoro
e' fissa.
> Poi avrei altri quesiti da porre (vari, assortiti).
Credo che questo non sia il NG giusto, per domande squisitamente di
elettronica, teorica e pratica.
In ogni caso io ho gia' raschiato il fondo delle mie conoscenze, e non
saprei darti risposte minimamente adeguate :)
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Elio Fabri
Received on Sun Feb 28 2010 - 20:56:27 CET