Re: "Hanno sbagliato a tradurre correttamente la prima legge di Newt"

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Sat, 9 Sep 2023 23:00:25 +0200

Il 09/09/23 16:59, kurt ha scritto:
> Il Sat, 9 Sep 2023 07:22:05 -0700 (PDT), Alberto Rasà ha scritto:
>
>> Un corpo al quale sono applicate forze accelera, mica mantiene il suo
>> stato di moto uniforme.
>
> Se si equilibrano? (Risultante nulla).
> Secondo me quel dettaglio di traduzione e' fondamentale. Un corpo mantiene
> il suo stato di moto uniforme anche se soggetto a forze (con risultante
> nulla).

Veramente il punto del lavoro di Hoek è che la frase latina (Lex I)

"Corpus omne perseverare in statu suo quiescendi vel movendi uniformiter
in directum, nisi quatenus a viribus impressis cogitur statum illum mutare."
dell' originale latino di Newton, fu tradotta da Motte in inglese nel
1729 (dopo la morte di Newton e poi ripresa in moltissime dizioni
successive) come

"Every body perseveres in its state of rest, or of uniform motion in a
right line, unless it is compelled to change that state by forces
impressed thereon."

Invece Hoek sostiene che la traduzione di Cohen a Whitman (del 1999):
"Every body perseveres in its state of being at rest or of moving
uniformly straight forward, except insofar as it is compelled to change
its state by the forces impressed."

rende l'originale "nisi quatenus" più fedelmente attraverso "except
isofar as" di quanto facesse l' "unless" di Motte.

Per quella che è la mia conoscenza dell' inglese (di cui non ho la
conoscenza di unafreligua) mi semtirei di concordare.

Dal punto di vista fisico e non filologico, mi sembra che
1. non è in discussione la questione di risultante nulla.
2. vada messa assieme alla definizione IV (la definizione di forza
impressa - vis impressa) che dice (Motte) "An impressed force is an
action exerted upon a body, in order to change its state, either of
rest, or of moving uniformly forward in a right line.", Ovvero in Newton
"Vis impressa est actio in corpus exercita, ad mutandum ejus statum vel
quiescendi vel movendi uniformiter in directum."
A questo punto la def. IV afferma che una forza impressa è in grado di
modificare un moto rettiline uniforme, mentre la Lex I afferma che
l'unico modo di modificare un moto rettilineo uniforme è attraverso una
forza impressa. In breve io tradurrei concettualmente come: la forza
impressa è condizione necessarie e sufficiente per modificare un moto
rettilineo uniforme.

Questa lettura va comunque inserita nella logica di Newton, sia dal
punti di vista degli altri concetti (tempo e spazio assoluti, necessità
di sbarazzarsi dei residui medioevali della teoria dell'"impetus" etc.)
e quindi una rilettura in chiave moderna necessita una ricostruzione ben
più completa dei concetti dietro le leggi della dinamica. Ma qui si va
ben oltre il lavoro di Hoek.

Giorgio
Received on Sat Sep 09 2023 - 23:00:25 CEST

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