Re: Un piccolo esercizio di relatività (ristretta!)

From: Pangloss <elioproietti42_at_gmail.com>
Date: 29 Jan 2024 13:49:50 GMT

[it.scienza.fisica 29 gen 2024] Pier Franco Nali ha scritto:
> Il giorno venerdì 26 gennaio 2024 alle 17:15:06 UTC+1 Elio Fabri ha scritto:
> .....
>> Pier Franco Nali ha scritto:
>> .....
> Provo a risponderti per come ho capito io - o almeno credo di aver capito - la questione dei "due tempi propri".
> La linea oraria a quanto pare è unica, con gli stessi estremi, ed è quella percorsa da un impulso luminoso
> emesso da una sorgente che è fissata sull'asse di un rotore e ricevuto da un ricevitore fissato sul bordo.
> La "lunghezza" è calcolata in due diversi sistemi di coordinate, adottati nel riferimento del laboratorio e
> in quello solidale al rotore rispettivamente. Ho scritto "lunghezza" tra virgolette perché qui mi perdo,
> in quanto se la curva è quella che credo non è una curva di tipo tempo, e il risultato, per come è costruito
> l'integrale di linea, non è invariante, ma viene fuori una differenza pari a (1/6)(v/c)^2 del tempo di transito
> dell'impulso luminoso misurato nel sistema del laboratorio. Quindi non sembra essere un "tempo proprio"
> per come siamo abituati a considerarlo ma qualcos'altro, che non so definire.

Ho letto solo ora la riapertura del thread, ma vorrei fare alcune considerazioni preliminari per capirne il senso.
Tutti i libri di relatività a me noti (a partire dagli articoli scritti da Pauli alla giovanile età di 21 anni!)
definiscono il "tempo proprio" come quello segnato da un orologio "fermo" (ossia che segua la linea di universo
considerata. In RG il tempo proprio (di univoca interpretazione) è calcolabile tramite il tensore metrico.

Ma l'articolo di Corda si propone di trattare l'effetto Mossbauer (piattaforma rotante) nell'ambito della RR,
avvalendosi di un "(poco noto) terzo principio della relatività speciale" (a me finora sconosciuto).
Il punto è che la RR non dispone di alcuno strumento per provare fenomeni dovuti all'accelerazione.
Per definire il "tempo proprio" nella "RR standard" si introduce la "clock hypotesis" già citata da Fabri,
ossia si postula che un orologio ideale in moto vario non sia influenzato dall'accelerazione.
Questo è il "terzo postulato" della RR standard, comunemente adottato per la sua semplicità analitica.
Tuttavia altre leggi più complicate inerenti l'accelerazione sono possibili, soggette al solo vincolo
di essere relativisticamente invarianti: facendone uso si possono costruire varianti di "RR non standard",
ossia introdurre nella RR inconsuete _definizioni differenti_ del tempo proprio..

Mi pare che il terzo principio della relatività speciale usato da Corda sia legittimo, ma conduca ad un concetto
di tempo proprio costruito ad hoc per l'effetto Mossbauer, diverso da quello della RR standard.

-- 
    Elio Proietti
    Valgioie (TO)
Received on Mon Jan 29 2024 - 14:49:50 CET

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