Re: Un piccolo esercizio di relatività (ristretta!)

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Fri, 2 Feb 2024 23:19:35 +0100

Il 02/02/2024 14:04, Christian Corda ha scritto:

> E come fa un osservatore fisso nel laboratorio ad effettuare la misura su un assorbitore rotante visto che per nel sistema dell'assorbitore tempi e distanze sono diverse dai suoi?

Fa così:
1) mette l'assorbitore a rotazione Omega in un punto che nel riferimento
inerziale del laboratorio, K, descrive una circonferenza di raggio R;
2) modifica il valore della Omega e, qualora variando Omega variasse
anche R (secondo me, se l'assorbitore è fisso sul disco, al variare di
Omega *deve* variare R; R(Omega) deve essere una funzione decrescente),
registra, oltre a Omega, anche il valore R(Omega);
3) determina il valore di Omega_ass al quale si osserva l'assorbimento;

A questo punto possiamo dire che, nelle condizioni sperimentali dette,
cioè con Omega=Omega_ass, l'orologio fisso con l'assorbitore sta
misurando un intervallo di tempo
dt_a=dt_ass=1/f_ass
fra l'arrivo di una cresta e l'arrivo della successiva dell'onda
elettromagnetica che sta investendo l'assorbitore.
Possiamo anche chiamare intervallo di tempo proprio il dt_a, ma ogni
intervallo di tempo che sia esito di una misura è sempre un intervallo
di tempo "proprio", cioè è l'esito di una misura effettuata da un ben
preciso orologio.
Il risultato della misura effettuata dall'orologio fisso con
l'assorbitore (dt_a=dt_ass) viene "letto" da un eventuale operatore che
non sia in rotazione con l'assorbitore. Ad esempio, l' "osservatore
fisso nel laboratorio", cioè in K, dirà:
"per me, e per chiunque altro, in queste condizioni l'orologio fisso con
l'assorbitore sta misurando dt_a=dt_ass. Non me ne importa niente di
eventuali desincronizzazioni, quello che vedo è che la luce viene
assorbita e so che ciò avviene quando l'orologio dell'assorbitore misura
dt_ass".

Poi l'operatore fisso nel laboratorio potrà fare tante altre misure,
eseguire integrali ecc, ma se, a seguito di misure (tipo la misura della
frequenza f_ril rilevata da uno strumento fisso in K che ancora non
capisco come possa eventualmente essere diversa dalla frequenza emessa
dalla sorgente, f_e, se tale sorgente è anch'essa fissa in K) e di
eventuali calcoli che fanno uso degli esiti di quelle misure,
quell'operatore credesse di poter dire:
"per me, in queste condizioni l'orologio fisso con l'assorbitore *non*
sta misurando dt_a=dt_ass",
allora quell'operatore ha certamente sbagliato qualche misura o qualche
calcolo o ha sbagliato a interpretare l'esito dei suoi calcoli.

Questo perché misure e calcoli (quali che siano) non potranno mai
modificare il *dato di fatto* che quando Omega=Omega_ass l'assorbitore
sta assorbendo. E l'assorbitore assorbe quando il suo orologio misura
dt_a=dt_ass.

Chiudo notando che eventuali discrepanze con la
Omega=(c/R(Omega=0))*Sqrt[1-(f_e/f_ass)^2]
potrebbero, ad esempio, essere dovuti alla dipendenza di R da Omega, e
quelle discrepanze potrebbero dare informazioni sulla funzione R(Omega).
Però, molto prima di pensare a tali effetti, io opterei per uno stress
dell'assorbitore che modifica leggermente la sua frequenza di assorbimento.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (Anonimo, attribuito a G. 
Apollinaire)
-- 
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus dal software antivirus AVG.
www.avg.com
Received on Fri Feb 02 2024 - 23:19:35 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:01 CET