Re: Due domande sul determinismo di Laplace

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: Mon, 13 Jan 2014 19:48:17 +0100

[multivac85_at_gmail.com:]
> Premetto che non intendo parlare qui della questione della possibilità
> del determinismo nell'ambito della Meccanica Quantistica, [...]

Temo che questa intenzione possa creare problemi. :-)

> La prima questione che mi sono posto è quel "come il passato": secondo
> Laplace questo demone, data la perfetta conoscenza delle leggi fisiche
> e le posizioni e caratteristiche delle entità dell'universo in un solo
> istante, esso potrebbe non solo prevedere ogni istante futuro, ma
> anche ricostruire ogni istante passato. Ma questa possibilità (per
> quanto soltanto teorica) è ancora ammissibile con le conoscenze
> fisiche attuali?, anche se mettiamo da parte la MQ e ci limitiamo a
> considerare il mondo macroscopico?

Premesso che "conoscenze fisiche attuali" e "mettiamo da parte
la MQ" stanno assai male insieme nella stessa frase e rendono
la risposta problematica e probabilmente alquanto priva di
valore, direi che tale risposta e` si'. In particolare,
l'irreversibilita` dell'entropia non c'entra nulla con
l'estrapolabilita` del passato se non buttiamo la meccanica
quantistica nel calderone. Il fatto che uno stato passato
sia irriproducibile non implica che sia inconoscibile.

Se invece consideriamo anche la MQ, premesso che il passato
risulta non estrapolabile dal presente cosi' come e`
possibile conoscerlo atraverso una qualunque serie di misure
per quanto numerose e precise, la questione se sia
estrapolabile da un diavoletto che conosce lo stato
quantistico presente dell'intero universo senza bisogno di
misurare niente non ha risposta all'interno della MQ stessa:
dipende da quale interpretazione adotti.
Esistono interpretazioni deterministiche (Everett, Bohm
sono i primi nomi che mi sovvengono) dove il passato e`
teoricamente estrapolabile dallo stato presente (che pero`
rimane operativamente inconoscibile).

> Un'altra domanda che mi chiedo è l'utilizzo di discorsi sul caso in
> biologia, soprattutto ad opera di Jacques Monod nel suo "Il caso e la
> necessità", da quello che ho compreso mi pare che pure in quel caso si
> parla di mutazioni casuali nel senso di una causalità solamente dal
> punto di vista di osservatori che non conoscono tutti i dati delle
> caratteristiche dei soggetti studiati, o sbaglio?

Anche qui dipende se vuoi considerare la MQ o no.
La vedo duretta pensare seriamente (ad esempio) a una mutazione
prodotta da un raggio cosmico senza tirare in ballo la
casualita` nella MQ.

Ciao
Paolo Russo
Received on Mon Jan 13 2014 - 19:48:17 CET

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