Le pattinatrici A e B sono ferme l'una accanto all'altra al centro C
della pista.
La pattinatrice B sta ferma, immobile.
La pattinatrice A esercita una forza su B che accelera allontanandosi
da C.
La pattinatrice A ha fatto qualcosa, ha "agito", cioè ha spinto B.
La pattinatrice B non ha fatto nulla, ha subito la spinta (la forza) di
A.
Passivamente.
Inerzialmente.
No, nient'affatto!
La pattinatrice B ha REAGITO e ha anch'essa esercitato una forza su A,
anche senza averne avuto l'intenzione e senza aver fatto alcunché per
opporsi volontariamente.
E' bastato essere lì, con la propria massa e la reazione è scattata
AUTOMATICAMENTE (terzo principio).
E infatti ANCHE la pattinatrice A accelera dalla parte opposta e
s'allontana dal centro C!
E' avvenuto tutto esattamente come se tra le due pattinatrici ci fosse
stata una molla che al contatto s'è compressa.
E sappiamo che quando una molla si comprime, FA FORZA e, in questo
caso, la molla allontana allo stesso modo entrambe le pattinatrici
indipendentemente da chi spinge e da chi è spinto, perché la molla
compressa non fa preferenze fra un'estremità e l'altra.
Quando l'inerzia della pattinatrice B s'attiva, la forza che ne
scaturisce è tutt'altro che apparente.
--
Luigi Fortunati
-Nonostante tutto il mio impegno non riesco a imporre alla mia ragione
l'accettazione dell'irrazionale.
-Despite all my commitment I can not impose on my reason the acceptance
of the irrational.
Received on Wed Oct 25 2017 - 22:29:15 CEST