Le contraddizioni sono di grande interesse non tanto logico quanto
psicologico.
Ma senza entrare in questo amletico aspetto, mi hanno incuriosito le
seguenti contraddizioni:
- qualcuno ha annunciato che il libro di Werner Heisenberg 'Fisica e
Filosofia' è un libro "divulgativo", e ha aggiunto che il suo
interlocutore avrebbe studiato la fisica su quello. Il primo aspetto
della contraddizione è sulla definizione di 'libro divulgativo';
infatti rivela che chi lo dice non lo ha letto. La seconda parte della
contraddizione è più curiosa: se si tratta infatti di un "libro
divulgativo", allora non è un libro di studio pedissequo,
per definizione proprio di chi l'ha definito così, e tantomeno lo è
della fisica, dal momento che il titolo stesso (noi diremmo 'il topic')
esclude che lo sia, dato che annuncia l'analisi del legame fra quei due
aspetti della conoscenza, quindi evidentemente non è un corso di fisica
e/o di filosofia.
In ogni caso, se pure ci fosse qualcosa da studiare propriamente di
fisica in quel libro, si tratterebbe della lezione non di qualche
solerte lavoratore scolastico o accademico, ma di un vero e grande
fisico.
- un'altra contraddizione (almeno una) è contenuta nella seguente
affermazione:
«Un concetto espresso in una riga di linguaggio naturale è probabilmente
semplicistico. Tuttavia, forse, in questo caso basta per abbozzare una
risposta al perché "tutti i sistemi reali [...] sono dissipativi; il
sistema universo no".»
Anche posto che l'universo non sia un "sistema reale" : )), innanzitutto
*ogni* concetto è espresso in linguaggio naturale. Nessun linguaggio è
non-naturale, incluso il linguaggio simbolico dei metodi (logica,
matematica) e delle scienze "naturali"; infatti non esiste
significato che non abbia bisogno del linguaggio naturale per essere
espresso, e i linguaggi cosiddetti formali non sono che tentativi di
semplificazione, in sostanza dialetti, gerghi, finalizzati alla
comunicazione fra gli addetti, e non qualcosa che evade dal linguaggio
naturale.
Questa era la prima contraddizione, che viene però da credenze
piuttosto vecchie che sopravvivono al buon senso.
L'altra riguarda la questione 'sistema universo', ammesso e non
concesso che l'universo sia definibile come 'sistema'. Se il "sistema"
universo è tutto ciò che c'è, allora il concetto stesso
di 'dissipativo' è senza senso, più che contraddittorio. Infatti
non avrebbe un *dove* dissipare qualcosa, neppure
se paradossalmente lo si credesse finito.
- a proposito di curiose contraddizioni e di universo, si dice che a
partire da un certo evento (il cosiddetto big-bang) l'universo si
è "espanso". La contraddizione è evidente: si è espanso *dove*, se, in
quanto universo, all'atto di tale evento era tutto quello che c'era???
Il problema di questo *dove* sussiste poi quando si dice che l'universo
continua a espandersi. In altre parole, a causa dell'inesistenza di
tale *dove*, l'universo è nella stessa situazione, fisica e logica,
presunta "iniziale". Simili affermazioni avrebbero un senso infatti se
e solo se la misura di tale presunta espansione fosse effettuata con
riferimenti assoluti dall'esterno dell'universo, esterno e riferimenti
che non esistono. Una misura effettuata dall'interno non ha alcun senso
logico e fisico, a meno di non adottare l'ulteriore contraddizione di
pretendere di misurare con strumenti di qui e ora ciò che si sostierne
accaduto miliardi di anni fa in un qualche punto di uno spazio ... che
non c'era, e in un tempo ... che non c'era, e poi l'altra
contraddizione secondo cui una misura "dal di dentro" direbbe qualcosa
di "consistente" con una impensabile misura assoluta "dal di fuori".
Lorentz immaginava un etere immobile in cui scorreva un tempo assoluto:
cioè aveva capito il problema. Ma è prevalsa la logica contraddittoria
quanto inevitabile del "dal di dentro", dato che c'è solo il "di
dentro", logica secondo cui «la via che abbiamo intrapreso è
psicologicamente l'unica naturale». Per fortuna il grande fisico che ha
detto questo ha precisato 'psicologicamente', e con ciò (lui, non i
suoi chierici) si è salvato per un pelo dalla contraddizione.
(Comunque anche dire "di dentro" non ha nessun senso, dal momento che
non c'è un "fuori".)
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Received on Sun Jan 26 2014 - 19:14:53 CET