Re: L'aerodinamica dei dischi volanti

From: Q22 <qf220940_at_gmail.com>
Date: Mon, 27 Jan 2014 13:45:30 -0800 (PST)

Il giorno venerdì 17 gennaio 2014 12:35:04 UTC+1, Giulio Severini ha scritto:
> Salve,
>
>
>
> mi sono sempre domandato perche' gli UFO vengano nella maggior parte dei casi (se non sempre) descritti come 'dischi volanti'.
>

> Ammettendo che gli alieni siano arrivati sulla Terra e che si divertino a scorrazzare nella nostra atmosfera, c'e' una ragione particolare per cui i loro mezzi di trasporto debbano essere a forma di disco?
>
> Tecnologicamente noi esseri umani siamo in grado di costruirne uno?
>
> La loro aerodinamica e' piu' efficace di...?
>
>
>
> Grazie,
>
>
>
> Giulio.



Non è così complicato. Il "disco" ha la capacità di muoversi, in orizzontale, in qualunque direzione. A parte il movimento in verticale che è molto semplice in via di principio (pensa ai velivoli a decollo verticale), la fantasia di chi ha pensato i "dischi volanti" li ha pensati capaci di muoversi in ogni direzione senza i problemi di manovrabilità dei comuni velivoli, che hanno un solo asse di movimento.


Quindi basta immaginare almeno tre propulsori relativamente orientabili, installati a 120 gradi uno dall'altro: regolando la loro direzione e la loro potenza ci si potrebbe muovere in qualunque direzione orizzontale e verticale. E si potrebbe variare tale direzione con grande rapidità. Sistemi tipo A10, a decollo verticale, hanno cercato di realizzare questo comportamento, con l'eccezione della manovrabilità in orizzontale.


Allora la fantasia di chi ha pensato simili cose non è stata tanto irrealistica ma verosimilmente ha pensato a un solido di rotazione ottenuto facendo ruotare un normale velivolo intorno a un asse passante per la carlinga, e ovviamente eliminando il timone e la relativa struttura, grazie al fatto che la manovrabilità era ottenuta mediante i motori orientabili.

Circa l'aerodimamica, il problema è superabile se questa "ala circolare" è a sua volta controllabile modificando i profili d'attacco e di uscita, a seconda della direzione, mediante tecniche di controllo (automatico) delle superfici ben note, applicate a diversi "spicchi" della superficie.
Quindi niente di trascendentale teoricamente o non fattibile con la tecnologia attuale, ma certamente qualcosa di molto costoso.
Comunque non è un problema di fisica ma appunto di tecnologia.







Un tempo un amico ingegnere mi aveva parlato di un progetto che aveva in testa e che chiamava 'Tuggermate' e che funzionava proprio così. Ma non serviva agli alieni :) Era pensato per docking in emergenza, ossia capace di sollevarsi e poi volare in orizzontale in modo da posizionarsi alla stessa velocità sotto un velivolo impossibilitato all'atterraggio per qualche ragione, consentendogli di "appoggiarsi", agganciarsi, mettere i motori al minimo e lasciarsi trasportare al suolo: per esempio in caso di nebbia, se il docking era effettuato al di sopra della coltre di nebbia. Il Tuggermate, essendo il decollo e l'atterraggio verticali, non avrebbe avuto problemi di nebbia e neppure di grandi piste. Anzi in generale avrebbe anche potuto ridurre drasticamente le dimensioni degli aeroporti, essendo in sostanza un aeroporto volante. È possibile che prima o poi lo vedremo in giro, e non ci saranno dentro omini verdi :)
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Received on Mon Jan 27 2014 - 22:45:30 CET

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