Re: L'aerodinamica dei dischi volanti

From: Q22 <21714invalid_at_mynewsgate.net>
Date: Sat, 01 Feb 2014 18:12:25 GMT

Il 30/01/2014 11:32, Luciano Buggio ha scritto:
> Il giorno luned� 27 gennaio 2014 22:45:30 UTC+1, Q22 ha scritto:
>> Il giorno venerd� 17 gennaio 2014 12:35:04 UTC+1, Giulio Severini
>> ha scritto:
>>
>>> Salve,
>> [...]

>> Non � cos� complicato. Il "disco" ha la capacit� di muoversi, in
>> orizzontale, in qualunque direzione. A parte il movimento in
>> verticale che � molto semplice in via di principio (pensa ai
>> velivoli a decollo verticale), la fantasia di chi ha pensato i
>> "dischi volanti" li ha pensati capaci di muoversi in ogni direzione
>> senza i problemi di manovrabilit� dei comuni velivoli, che hanno un
>> solo asse di movimento.
>>
>> Quindi basta immaginare almeno tre propulsori relativamente
>> orientabili, installati a 120 gradi uno dall'altro: regolando la
>> loro direzione e la loro potenza ci si potrebbe muovere in
>> qualunque direzione orizzontale e verticale. E si potrebbe variare
>> tale direzione con grande rapidit�.
>
>
> Per� non si spiegano, a dar retta a chi dice di averli visti (magari
> delle semplici luci puntiformi) l'istantanea partenza, arresto,
> inversione di rotta a spigolo acuto, senza apparente curvatura,
> incredibili, viste le altissime velocit�, sempre a detta dei
> testimoni.

Se li hanno visti :)
Per� � assai probabile che in futuro si useranno motori non di quelli che
conosciamo (tipo Rolls e GE), ma motori molto pi� reattivi di natura
diversa (es. motori a fotoni come gi� hanno anticipato degli scrittori di
fantascienza).(*) Per� dovranno progettare anche passeggeri capaci di
sopportare un numero di g maggiori di quelli (gi� troppi) che sopportano
gli astronauti attuali e i piloti dei nuovi caccia a profilo instabile.

(*) vuoi fartene una idea seppure vaga? Prova a guidare un'auto elettrica
con motore da un centinaio di kW e avrai un'idea di cosa vuol dire restare
incollati al sedile quando si tocca l'acceleratore (da fermi). Comunque non
sono molti i g che il corpo umano pu� tollerare senza che cedano i tessuti
e il sangue non subisca effetti di separazione dei componenti (come in
centrifuga).
 
> Come � possibile una decelerazione od un'accelerazione in un tempo ed
> uno spazio che risultano quindi essere quindi talmente ridotti da non
> poter essere risolti ed osservati?

Pu� essere possibile se sono ologrammi e non oggetti reali.
Gli alieni vengono da qualche pianeta dotato di una certa gravit�, quindi
neanche loro possono tollerare troppi g.
 
> Pensa allo spazio di cui ha bisogno un razzo, con dotazione di
> retrorazzo, per decelerare e fermarsi nel vuoto (no parlo
> naturalmente del caso in cui si schianti a terra, caso in cui �
> evidente l'altissima decelerazione delle sue parti).

Ripeto che questo dipende dalla tipologia dei motori e dalla loro
manovrabilit�.
 
> E l'attrito con l'atmosfera, a quelle pazzesche velocit�?

Appunto. Se sono ologrammi, o comunque dispositivi ottici virtuali (o reali
ma resistenti a molti g) proiettati eventualmente da navi che se ne stanno
alla larga in orbite lontane, e che mediante di essi raccolgono
informazioni sull'NG di fisica :), allora non c'� problema.

Penso per� che l'idea del Tuggermate del mio amico sia un'applicazione
possibile oltre che seria e utile.

--
Received on Sat Feb 01 2014 - 19:12:25 CET

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