Il 30/01/2014 11:32, Luciano Buggio ha scritto:
> Il giorno lunedì 27 gennaio 2014 22:45:30 UTC+1, Q22 ha scritto:
>> Il giorno venerdì 17 gennaio 2014 12:35:04 UTC+1, Giulio Severini
>> ha scritto:
>>
>>> Salve,
>> [...]
>> Non è così complicato. Il "disco" ha la capacità di muoversi, in
>> orizzontale, in qualunque direzione. A parte il movimento in
>> verticale che è molto semplice in via di principio (pensa ai
>> velivoli a decollo verticale), la fantasia di chi ha pensato i
>> "dischi volanti" li ha pensati capaci di muoversi in ogni direzione
>> senza i problemi di manovrabilità dei comuni velivoli, che hanno un
>> solo asse di movimento.
>>
>> Quindi basta immaginare almeno tre propulsori relativamente
>> orientabili, installati a 120 gradi uno dall'altro: regolando la
>> loro direzione e la loro potenza ci si potrebbe muovere in
>> qualunque direzione orizzontale e verticale. E si potrebbe variare
>> tale direzione con grande rapidità.
>
>
> Però non si spiegano, a dar retta a chi dice di averli visti (magari
> delle semplici luci puntiformi) l'istantanea partenza, arresto,
> inversione di rotta a spigolo acuto, senza apparente curvatura,
> incredibili, viste le altissime velocità, sempre a detta dei
> testimoni.
Se li hanno visti :)
Però è assai probabile che in futuro si useranno motori non di quelli che
conosciamo (tipo Rolls e GE), ma motori molto più reattivi di natura
diversa (es. motori a fotoni come già hanno anticipato degli scrittori di
fantascienza).(*) Però dovranno progettare anche passeggeri capaci di
sopportare un numero di g maggiori di quelli (già troppi) che sopportano
gli astronauti attuali e i piloti dei nuovi caccia a profilo instabile.
(*) vuoi fartene una idea seppure vaga? Prova a guidare un'auto elettrica
con motore da un centinaio di kW e avrai un'idea di cosa vuol dire restare
incollati al sedile quando si tocca l'acceleratore (da fermi). Comunque non
sono molti i g che il corpo umano può tollerare senza che cedano i tessuti
e il sangue non subisca effetti di separazione dei componenti (come in
centrifuga).
> Come è possibile una decelerazione od un'accelerazione in un tempo ed
> uno spazio che risultano quindi essere quindi talmente ridotti da non
> poter essere risolti ed osservati?
Può essere possibile se sono ologrammi e non oggetti reali.
Gli alieni vengono da qualche pianeta dotato di una certa gravità, quindi
neanche loro possono tollerare troppi g.
> Pensa allo spazio di cui ha bisogno un razzo, con dotazione di
> retrorazzo, per decelerare e fermarsi nel vuoto (no parlo
> naturalmente del caso in cui si schianti a terra, caso in cui è
> evidente l'altissima decelerazione delle sue parti).
Ripeto che questo dipende dalla tipologia dei motori e dalla loro
manovrabilità.
> E l'attrito con l'atmosfera, a quelle pazzesche velocità?
Appunto. Se sono ologrammi, o comunque dispositivi ottici virtuali (o reali
ma resistenti a molti g) proiettati eventualmente da navi che se ne stanno
alla larga in orbite lontane, e che mediante di essi raccolgono
informazioni sull'NG di fisica :), allora non c'è problema.
Penso però che l'idea del Tuggermate del mio amico sia un'applicazione
possibile oltre che seria e utile.
--
Received on Sat Feb 01 2014 - 19:12:25 CET