Re: Punctum contra punctum

From: Q22 <21714invalid_at_mynewsgate.net>
Date: Wed, 05 Feb 2014 23:30:22 GMT

Il 04/02/2014 03:03, Nurax ha scritto:> Q22 scriveva il 02/02/2014 :
>> allora mi si dimostri che il passato esiste e che il futuro esiste -
>> adesso, perché l'adesso esiste con certezza ed esiste solo quello -
>> allora mi cospargerò il capo di cenere e andrò in pellegrinaggio alla
>> Normale di Pisa per chiedere umilmente perdono come Enrico IV a Canossa.
>>
>> Allora ripeto la domanda a te e a chi osa ancora leggermi, con
>> qualunque nome io scriva: dimostratemi che il tempo è reale, che il
>> presente è temporalmente esteso e non puntiforme in senso ancor meno
>> che euclideo, che il passato non ha solo la testimonianza
>> autoreferenziale nella memoria (in qualunque forma) ma è esistito
>> davvero.
>
> Scusa posso farti una domanda, perchè non leggo tutti gli articoli del
> gruppo e non ho seguito bene tutta la discussione, ma tu stai veramente
> e seriamente sostenendo che il tempo non esiste?

Certo. E qui sto chiedendo argomenti seri utili a smantellare questo punto di
vista. Però ogni volta devo constatare che l'argomento è sempre e solo
autoreferenziale, cioè si regge su una qualche forma di memoria. Ma la memoria
è - ed è solo - nel presente.

> Perchè se davvero il passato non esiste, è quindi ovvio che non mi sono
> mai sposato, quindi la pratica di divorzio dovrebbe velocizzarsi non
> poco.

Tu puoi essere certo che il tempo non esiste, ma non puoi affermare che la
memoria non esiste e che non è fondamentale per conferire senso all'adesso. Non
esiste senso delle cose e degli eventi senza memoria.
E la tua memoria dice che tu sei sposato, e a quella non sfuggi.

Perciò mi dispiace per il tuo divorzio.

Quello che è evidente, lapalissiano, è che *non esiste* nemmeno l'universo di
un picosecondo fa. Figuriamoci il mondo del futuro picosecondo.

> Il problema sarà convincere il giudice che il tempo non è reale,

Dovresti portarti come avvocato Bertrand Russell, con il suo libro del '21 in
cui espone in sostanza la stessa tesi.
Però il giudice agisce in base alla sua memoria/cultura/formazione, e sulla
convinzione collettiva dell'esistenza del tempo oggettivo.
Un giudice, se la negasse, finirebbe sul rogo del CSM insieme a Berlusconi :))
 
> ma ora vado a leggermi tutto il ng di filosofia, visto che anche loro
> non sono mai riusciti a provare il contrario, così ho le prove.

Dovresti leggere un bel po' di icfm, perché in centinaia di articoli si è
cercato di smantellare questa tesi. Lo stesso moderatore-in-capo è il suo più
strenuo oppositore. Lo sono tutti, per la verità, ma io ho le spalle larghe :)
--
 
Received on Thu Feb 06 2014 - 00:30:22 CET

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