Massimo 456b
> non mi fraintendere Maurizio.
Su che cosa?
> Non era assolutamente una critica nei
> tuoi confronti,
Non so a cosa ti riferisci.
> ma il fatto che mi sono andato a leggere un po' di
> divulgazione fatta dal nostro "amico" Fabri e devo dire che
> meriterebbe ben altro posto che scrivere qui. E' bravo, che devo dire
> il falso? Anche se mi ha mandato aff.... mica e' una ragione per dire
> che non e' bravo.
>
> Prova a leggere qualcosa poi mi dici.
>
> http://www.df.unipi.it/~fabri/sagredo/candela/
Guarda che Fabri lo ho già letto fin da qualche anno fa.
E mai ho detto che non sa fare il suo mestiere di docente. O che non sa
scrivere.
Figuriamoci!
Inoltre io non sono qui per giudicare nessuno.
Se avesse lavorato per me lo avrei giudicato di sicuro, senza
complimenti - nemmeno io ho un bel carattere.
Non lo si può giudicare (a parte il carattere) né da quello che scrive
qui né da quello che scrive in rete.
Comunque: rivolgersi a insegnanti di scienze, secondo te, è divulgazione?
Quello che però, leggendo qualche pagina del link, mi pare che Fabri non
abbia recepito è che il problema non è l'insegnamento delle scienze e in
particolare della fisica, ma il problema è la formazione, che non è solo
questione di discipline scientifiche o no, né solo di mezzi né solo di
idee, ma è questione di METODO (scusa se lo grido). Metodo attualmente
del tutto anacronistico e radicalmente inefficace.
Ma penso che Fabri non abbia questo "sentire" perché - mi si corregga se
sbaglio - non è vissuto nel mondo di quell'industria che non solo sta
evidentemente morendo (vedi come ciliegina la fine della fiat, diventata
olandese/britannica col nome FCA, a cui Crozza voleva aggiungere una I
dopo F e prima di CA :)), ma non ha più neppure un'identità,
confondendosi vieppiù con la bottega, che oggi i soloni dell'economia
chiamano 'cash-flow' e a cui tutto deve essere sacrificato.
Naturalmente questo è un problema politico - e non solo italiano ma
europeo (e la UE lo sa e lo dice, tenta dei progetti ma trova solo la
resistenza passiva degli stati), - ma mi chiedo quanto l'accademia, di
cui Fabri fa parte, si muova su questo terreno. Infatti le istituzioni
mostrano di avere sensibilità zero rispetto al fatto che la radice della
crisi non è finanziaria se non come conseguenza dell'incapacità di
produrre ricchezza reale, che però consegue immediatamente al vuoto
collettivo di formazione.
Allora? A chi tocca farsi sentire per far capire che dei tre livelli
della formazione(*):
- conoscenza
- abilità (skill)
- competenza
il primo non basta?
(*) con riferimento alle definizioni ufficiali dell'Unione Europea.
Un saluto
Omega
Received on Mon Feb 10 2014 - 19:16:29 CET