[lodilory_at_gmail.com:]
> 1) Se il potentiale e' semplice come dici tu, ti interessano cosi'
> pochi stati e con cosi' poca precisione praticamente qualsiasi metodo
> "va bene".
Piu' o meno e` quel che pensavo, a parte il problema dei bordi.
> 2) I bordi ripidi che dici tu, se non hanno discontinuita', non
> complicano affatto e anzi semplificano;
Non ne sono ancora convinto, ma comunque si vedra`.
> 3) Per i tuoi requisiti un metodo con punti non equispaziati e'
> esagerazione, praticamente come uccidere un moscerino con la bomba
> atomica. Comunque se ti va di approfondire guarda ad es.
> http://pra.aps.org/abstract/PRA/v78/i5/e052510
OK, grazie, prendo nota.
> 4) Sarei veramente curioso di sapere a cosa ti serve tutto cio'... da
> che parte viene il potenziale? Oppure e' un segreto? :-)
Storia lunga...
Anni fa avevo scritto un programmino che simulava
l'evoluzione temporale di un pacchetto d'onde che trovava
sulla sua strada un qualunque potenziale assegnato, tanto per
divertirmi un po' con cose come effetto tunnel. Dopo un primo
tentativo ingenuo e disastroso di simulazione diretta nel
dominio dello spazio, mi ero reso conto che dovevo ricavarmi
prima gli stati stazionari con sistemi di N equazioni a N
incognite, per poi poter ricavare lo stato del pacchetto in
qualsiasi istante sommando le soluzioni base con le fasi
opportune. Ricordo che all'epoca mi aveva colpito molto il
fatto che il modo migliore di calcolare uno stato futuro non
fosse quello di passare per gli stati intermedi, cosa che mi
ha pure ispirato nello scrivere un racconto di fantascienza
basato proprio sull'idea che un ipotetico fenomeno capace di
cambiare la fase degli stati stazionari consentisse a un
sistema di passare direttamente a uno stato futuro senza
passare per quelli intermedi.
Piu' recentemente ho letto un articolo (non recentissimo)
che ho trovato interessante per certi aspetti, ma le cui
conclusioni non mi hanno convinto del tutto. L'articolo
faceva tutta una serie di assunzioni e semplificazioni, che
onestamente sono incapace di seguire, per risolvere il
sistema analiticamente.
Mi sono detto "perche' non usare il mio vecchio programma per
verificare numericamente un po' di cosette, tra cui l'effetto
reale di certe assunzioni e condizioni al contorno?" ma ci ho
messo poco a rendermi conto che il mio vecchio programmino
non faceva quello che mi serviva. Avrei potuto rinunciare ma
ormai mi ero messo in testa di farlo.
Per quanto riguarda l'articolo che vorrei rianalizzare,
preferirei non citarlo, anche perche' potrebbero arrivarmi
opinioni e consigli, mentre questa e` una cosuccia che mi
sono ripromesso di fare il piu' possibile da solo; diciamo
che nel (poco) tempo libero sto giocando al piccolo fisico.
Ecco, magari per cose come programmi e algoritmi numerici
generici mi pareva assurdo reinventare l'acqua calda, ma
per quanto riguarda il contenuto scientifico in se' vorrei
davvero fare da solo.
Vorra` dire che se mai ne dovessi cavar fuori un paperello,
evenienza che considero a dir poco improbabile, vi citero`
nei ringraziamenti. :-)
Ciao
Paolo Russo
Received on Sun Feb 09 2014 - 13:24:16 CET