Re: Nelle lande del tempo <gbgSu.25853$Th2.9913@tornado.fastwebnet.it> <spzTu.26459$Th2.22840@tornado.fastwebnet.it>

From: Omega <omega_at_NOyahoo.it>
Date: Tue, 11 Mar 2014 21:45:29 +0100

Loris Dalla Rosa
> "Omega"
>> Omega
>
>>> ...
>>
>> ... Dice: un osservatore a un certo istante (diciamo t0) non conosce
>> né influenza eventi che si verificano in un luogo distante fra due
>> tempi caratteristici: uno quando un raggio di luce parte dal luogo
>> dell'evento verso l'osservatore, l'altro quando un raggio di luce
>> emesso dall'osservatore all'istante dell'osservazione, raggiunge il
>> punto dell'evento; il "presente" per l'osservatore è il tempo
>> finito compreso fra questi due istanti, e quindi ogni evento che si
>> verifica fra questi estremi può essere detto "simultaneo".
>>
>> Bene, questa affermazione è molto problematica.
>
> Il passo in questione suscita a ben ragione la tua critica, cosi'
> come ha suscitato anche la perplessita' di Pangloss e mia. Va
> tuttavia collegato con quanto H. dice subito dopo

Certo, il discorso va visto nel suo insieme. Dicendo però 'problematico'
intendo rifarmi alla definizione che ho proposto di questo scritto: non
vuole insegnare o divulgare nulla (per esempio non entra mai
direttamente nel discorso del principio di indeterminazione, quindi cosa
mai starebbe divulgando?), ma sta riflettendo su tutte queste questioni
- cioè tutte le questioni della fisica, anzi dei suoi fondamenti -
notando sempre più che il problema sta soprattutto nel linguaggio.


> <<L'uso della frase "puo' essere detto" mette in rilievo
> un'ambiguita' della parola "simultaneo", dovuta al fatto che questo
> termine si e' formato con l'esperienza della vita quotidiana, in cui
> la velocita' della luce puo' sempre essere considerata come
> praticamente infinita. Effettivamente in fisica questo termine puo'
> anche essere definito in modo leggermente diverso ed Einstein nei
> suoi scritti ha usato questa seconda definizione. Quando due eventi
> accadono nello stesso punto dello spazio simultaneamente, noi
> diciamo che coincidono; cosi' il termine non e' piu' ambiguo.>>
>
> H. parla di "ambiguita'", che, ben di piu', puo' ingenerare un vero e
> proprio fraintendimento nel lettore non specialista della materia.
> H. poteva risparmiarselo quel passo, pessimamente "divulgativo". Ma,
> visto che tu hai l'originale in inglese e la traduzione in italiano,
> a giudizio tuo e anche di altri, e' stata fatta da un cane, se
> riporti questo ulteriore passo in inglese possiamo vedere piu'
> precisamente se, per esempio, in quel "definito in modo leggermente
> diverso", dice davvero "leggermente". A me pare che la seconda
> definizione sia ben piu' che "leggermente" diversa.

«The use of the phrase `may be called' points up an ambiguity in the
word `simultaneous,' which is due to the fact that this term has been
formed from the experience of daily life, in which the
velocity of light can always be considered as infinitely high. Actually
this term in physics can be defined also in a slightly different manner
and Einstein has in his papers used this second definition. When two
events happen at the same point in space simultaneously, we say that
they coincide; this term is quite unambiguous.»

Questa parte e la successiva è quella che ho intenzione di commentare,
appena posso.

Un saluto
Omega
Received on Tue Mar 11 2014 - 21:45:29 CET

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