Dino Bruniera
> "Omega"
>
>>>
>>> ...
>
>> Il 'vuoto assoluto' che cosa sarebbe? Il nulla? Ma il nulla non
>> esiste, essendo appunto nulla.
>
> L'affermazione "il nulla non esiste", a mio parere, significa che
> qualcosa esiste, perché due negazioni equivalgono ad
> un'affermazione.
Lasciamo stare i giochi di parole. Quello che non c'è, non c'è. Non si
può dire che invece esiste per ragioni "sintattiche.
> Quindi, almeno a mio parere, sarebbe più corretto
> affermare che "non esiste alcuna cosa".
Facendo i pignoli, vale la stessa osservazione, perché si dovrebbe
definire 'cosa' per dire che non esiste.
> Ma se non esistesse alcuna
> cosa, non ci sarebbe per forza il vuoto assoluto infinito?
Ma questo presume come dicevo che lo spazio esista in sé, indipendente
dal fatto che ci sia "dentro" qualcosa.
Ma ti sembra che abbia senso? Se non c'è dentro niente, ma proprio
niente, si può dire che è uno spazio?
Già Cartesio osservava che se esiste un'estensione, lì c'è sostanza.
Non esiste estensione del niente, giusto?
> Perché se
> il "nulla" (come non esistenza di alcuna cosa) non fosse il vuoto
> assoluto infinito, dovrebbe per forza essere qualcosa, ma se fosse
> qualcosa non sarebbe più il "nulla". In effetti il vuoto assoluto
> infinito è l'unica "roba" che mi spiegherei ragionevolmente. Ma ad un
> certo momento, è "nato" inspiegabilmente qualcosa, e cioè
> l'Universo. Ma come ha fatto a "nascere" questo qualcosa?
Se l'universo fosse un caos proprio di una sostanza elementare, allora
tutto potrebbe accadere. Tale sostanza, se davvero elementare, non
sarebbe in alcun modo misurabile, quindi potremmo anche parlare di
"vuoto", ma nel senso della non misurabilità/percepibilità, non della
non esistenza.
> Probabilmente questa domanda rimarrà senza una ragionevole risposta
> per sempre, a meno che non si abbia fede e non si creda che sia stato
> Dio a creare l'Universo.
Se ci si può arrivare, ci si può arrivare con la logica, tenendo conto
delle esperienze affidabili (il problema è la loro affidabilità, ossia
quando il contesto non le rende speciali e quindi non significative).
> Comunque questo Universo esiste e dobbiamo
> prenderne atto, anche senza spiegarci come possa essere nato.
Su questo non ci sono dubbi - se non è un sogno di una notte di mezza
estate :)
...
>
>> Tu stai immaginando una sorta di universo euclideo "vuoto" in senso
>> "assoluto", in cui cioè non esiste niente. Che è un paradosso
>> perché se non c'è niente non ha neanche dimensioni, ossia appunto
>> non c'è.
>
> ...
> Quindi non immagino "una sorta di universo euclideo vuoto in senso
> assoluto", ma un Universo pieno di particelle d'etere, in espansione
> a causa del "tiraggio" del vuoto assoluto infinito.
Ma l'infinito è per definizione "infinitamente" più grande di qualunque
"sfera d'etere finita". Ma poi se dici che è "pieno", allora la sfera
d'etere non è finita, e allora quale "tiraggio" potrebbe mai fare
l'universo "vuoto assoluto"?
> Comunque io spero che tu trovi il tempo e la pazienza (perché non
> sono bravo a scrivere) di leggere la pagina del mio sito:
> http://www.trecimedilavaredo.eu/Universo-di-etere.htm e di espormi le
> tue osservazioni, critiche, ecc.
Devi, penso, risolvere il paradosso dell'ipotesi che hai descritto qui,
quella del 'c'è ciò che non c'è'. Poi se ne può parlare.
Saluti
Received on Thu Mar 13 2014 - 20:09:16 CET