Re: potenziale elettrico riferito a terra <EpqTu.26432$Th2.18150@tornado.fastwebnet.it> <e26f7285-ebc4-4989-87c6-2de6c3cfd6d0@googlegroups.com> <lfsfvk$id2$1@speranza.aioe.org> <lg4f4l$dt2$1@speranza.aioe.org> <lg56hd$bgg$1@speranza.aioe.org> <e0bd9ef7-c551-40b8-abc8-5ea05532c55f@googlegroups.com> <lg7dg2$nlh$1@speranza.aioe.org> <lg9ehc$o6f$1@speranza.aioe.org> <lgad9d$hva$1@speranza.aioe.org> <lgc4g7$m6v$1@speranza.aioe.org> <abe4fea0-623a-46b4-af99-66c38e8918dd@googlegroups.com>

From: Omega <omega_at_NOyahoo.it>
Date: Thu, 20 Mar 2014 08:34:53 +0100

pietrinipaola1_at_gmail.com

> Visto che siamo in tema vorrei discutere un aspetto per me non
> chiarissimo..
>
> Abbiamo parlato di energia potenziale elettrostatica del sistema
> considerando l'interazione tra la carica "macroscopica" sorgente del
> campo elettrico e la carica "esploratrice" infinitesima posta ad una
> certa distanza da essa.
>
> il punto e': a chi/cosa associamo l'energia potenziale elettrostatica
> cosi' definita ?

Hai detto "sorgente del campo", quindi hai già la risposta.
Il trucco della "carica esploratrice infinitesima" intende infatti dire
che tale "sonda" in via di principio non è tale da perturbare il campo
che sta misurando.
Naturalmente è un assurdo per diversi aspetti, primo per la questione
"infinitesima", che non ha alcun senso, poi perché localmente, per
quanto piccola, questa carica-sonda non può non perturbare il campo.
Che conta, se proprio si vuole parlare di una carica-sonda, è che questa
sia di ordini di grandezza più piccola di quella misurata, magari senza
vaneggiare di "infinitesimi". Tipo il rapporto fra un satellite
artificiale e la Terra se si parla di gravità.

Il concetto di "campo" ha il significato di spazio entro cui "un
qualcosa A" in qualche misura ha *influenza" "su un qualcosa B". Il
"qualcosa B" però deve essere specificamente sensibile al "qualcosa A".
Quindi la tua obiezione "a chi o cosa..." è più che legittima.
Infatti di una carica per quanto grande, se non c'è niente entro il suo
spazio di influenza, si può dire qualcosa appunto in termini di
influenza? Certamente no.

Non c'è "campo" o "influenza" che non abbia significato di interazione
fra almeno due "qualcosa". In generale, non c'è alcun senso fisico -
oltre che logico - al di fuori delle interazioni fra diversi "qualcosa":
io lo chiamo 'principio di relazione', forse il più essenziale ma spesso
ignorato (non esiste niente che non sia definito dal contesto stesso
delle sue interazioni: di qui la critica dello stesso Heisenberg a un
linguaggio definito da un numero di esperienze necessariamente limitato).

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Received on Thu Mar 20 2014 - 08:34:53 CET

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