Re: Riflesioni sul concetto di forza

From: Luigi Fortunati <fortunati.luigi_at_gmail.com>
Date: Wed, 01 Nov 2017 11:34:32 +0100

acceleratolento_at_gmail.com lunedì 30/10/2017 alle ore 12:36:21 ha
scritto:
> Elio Fabri sabato 28/10/2017 alle ore 16:02:23 ha scritto:
>> acceleratolento_at_gmail.com ha scritto:
>>> Non avrei mai creduto che ci fosse così tanto da riflettere su un
>>> concetto apparentemente così semplice.
>> Semplice? Si vede che non hai mai studiato fiica...
>> Però le "riflessioni" di LF sno totalmente inutili, sia pure come
>> spunti.
>> Il suo difetto di base è che non si stacca dalla "sensazione" della
>> forza esercitata da un umano.
>> Non capisce che la fisica è cominciata quando si è capito che occorre
>> separarla dalle sensazioni, usare strumenti e misure.
>
> Immagino che LF sia Fortunati, se è così devo dire che è proprio lui a citare
> il caso dello strumento dinamometro e della relativa misura. Esistono altri
> modi per misurare la forza?

Sì, te lo confermo io, quando Fabri scrive LF si riferisce proprio a
me.

E grazie per avergli ricordato che io ho parlato di "strumenti" e
"misure", e non "a sentimento".

> Mi puoi indicare anche tu un caso concreto nel quale la forza misurata in un
> certo modo e in un dato riferimento è diversa dalla stessa forza misurata in
> un altro riferimento?

In attesa della sua improbabile risposta, accontentati della mia, ti
rispondo io.

La formula newtoniana F=ma cozza con la Relatività.

Il motivo è semplice.

Nella Relatività c'è un limite invalicabile: la velocità <c>.

Ma cosa c'entra la velocità con una formula dove la velocità non c'è?

C'entra col secondo termine dell'equazione dove l'accelerazione <a> non
può restare sempre la stessa perché non dipende solo da F e da <m> ma
dipende anche dalla velocità di <m> che non può aumentare
indiscriminatamente.

Quando la velocità s'avvicina a <c> l'accelerazione deve darsi una
calmata autoriducendosi fino a scomparire del tutto.

Ma se l'accelerazione <a> tende a zero, che fine fanno gli altri due
termini?

O la massa <m> deve progressivamente aumentare con l'aumento della
velocità (per compensare la diminuzione di <a>) e allora si parla di
massa relativistica.

Oppure è la forza che diminuisce al diminuire del secondo termine <ma>.

Ecco qui il punto dolente: la forza del motore dell'astronave che
diminuisce la sua forza sull'astronave quando l'astronave s'allontana
dalla Terra a velocità prossima a <c>!

La forza-spinta del motore che agisce sull'astronave (e che quindi è un
fatto LOCALE misurabile con strumenti LOCALI) viene influenzata dal
fatto esterno della velocità rispetto alla Terra!

Hai capito perché si pretende che la forza sia relativa?

La forza del motore "misurata" sull'astronave è diversa dalla forza del
motore "valutata" nel riferimento della Terra!

-- 
Luigi Fortunati
Received on Wed Nov 01 2017 - 11:34:32 CET

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