Re: Raggi di bicicletta ad "arco" - problema di meccanica

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Mon, 24 Mar 2014 10:07:59 -0700 (PDT)

Il giorno venerdì 21 marzo 2014 19:29:27 UTC+1, Franco ha scritto:
> On 3/21/2014 04:17, cometa_luminosa wrote:
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> > Supponiamo di saldare tra mozzo e cerchio di una bicicletta delle barre rigide curvate
>
>
>
>
>
> Qualcosa del genere? (non serve per ammortizzare)
>
>
>
> http://www.museoscienza.org/dipartimenti/catalogo_collezioni/images/03681_02.jpg
>
>
>
> La prima osservazione che viene in mente e` che i raggi tradizionali
>
> lavorano a trazione, mentre quelli che stai proponendo lavorerebbero a
>
> pressoflessione. Dovrebbero essere abbastanza piu` grandi e pesanti, con
>
> aumento di costo, massa e momento di inerzia.
>
>
>
> La seconda osservazione e` che oltre al coefficiente elastico, ci deve
>
> essere anche uno smorzatore altrimenti le vibrazioni durerebbero troppo
>
> a lungo.






Quand'ero ragazzo e mi piaceva molto andare in bicicletta ho pensato, per ovviare ai sobbalzi su un percorso accidentato (per esempio cosparso di pietre, o addirittura per scendere lungo dei gradini) a raggi telescopici, commndati da un pulsante, tipo la leva del freno, a portata di mano, per variare la pressione dell'aria nei tubi, diminuendola in ragione dell'altezza del locale rilievo da superare: in condizioni normali - rotolamento su suuperficie piana - la pressione è massima, anche per consentire la conservazione della rotondità della ruota che si schiaccierebbe col peso. La ruota è composta da un cerchione che si deve deformare assumendo la forma dell'ostacolo: avevo pensato in alternativa anche ad un cerchione articolato, come la catena della bicicletta stessa, o come nei cingolati.
Idealmente tutto il resto della bicicletta, ciclista compreso, dovrebbero così sempre traslare in linea retta.

Ne parlerò a Leone.

Luciano Buggio
Received on Mon Mar 24 2014 - 18:07:59 CET

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