Re: Raggi di bicicletta ad "arco" - problema di meccanica <lgi0d2$do2$2@speranza.aioe.org> <6ybXu.27909$Th2.20466@tornado.fastwebnet.it> <d3ab58ef-bddf-46d9-a3b9-555b73685552@googlegroups.com>

From: Omega <omega_at_NOyahoo.it>
Date: Thu, 27 Mar 2014 17:51:02 +0100

Omega> cometa_luminosa
>> Omega
>>> Franco
>>>
>>>> La prima osservazione che viene in mente e` che i raggi tradizionali
>>>> lavorano a trazione,
>>>
>>> Sì, lavorano sicuramente a trazione se la ruota è senza carico.
>>>
>> Una domanda: ma secondo te cosa impedisce al mozzo della ruota di
>> cadere sotto l'azione del peso del ciclista?
>> :-)

Ovviamente la rigidità del cerchio, che distribuisce il carico sui raggi.
Semplificando (cioè ragionando solo sui raggi ortogonali al piano di
rotolamento), quelli superiori sono sottoposti dal mozzo a trazione,
quelli inferiori a una compressione compensata dal precarico dei raggi
(se il precarico è superato si verifica il fenomeno del carico di punta,
come devo aver già detto, fenomeno non controllabile ma che si può solo
prevenire dimensionando opportunamente il precarico).
Per tutti gli altri raggi i carichi diminuiscono andando da quelli
ortogonali al piano fino a quelli paralleli al piano, che a parte il
precarico in sostanza non lavorano se non in fase di accelerazione e di
frenata (che introducono flessione su _tutti_ i raggi).

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Received on Thu Mar 27 2014 - 17:51:02 CET

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