Re: Raggi di bicicletta ad "arco" - problema di meccanica <lgi0d2$do2$2@speranza.aioe.org> <6ybXu.27909$Th2.20466@tornado.fastwebnet.it> <d3ab58ef-bddf-46d9-a3b9-555b73685552@googlegroups.com> <VFYYu.28726$Th2.20398@tornado.fastwebnet.it> <53346214$0$1366$4fafbaef@reader1.news.tin.it>

From: Omega <omega_at_NOyahoo.it>
Date: Thu, 27 Mar 2014 23:01:55 +0100

Alberto Monolito
> Omega
>
>> >>>
>> >> Una domanda: ma secondo te cosa impedisce al mozzo della
>> >> ruota di cadere sotto l'azione del peso del ciclista?
>> >> :-)
>>
>> Ovviamente la rigidità del cerchio, che distribuisce il carico
>> sui raggi. Semplificando (cioè ragionando solo sui raggi
>> ortogonali al piano di rotolamento), quelli superiori sono
>> sottoposti dal mozzo a trazione, quelli inferiori a una
>> compressione compensata dal precarico dei raggi (se il
>> precarico è superato si verifica il fenomeno del carico di
>> punta, come devo aver già detto, fenomeno non controllabile ma
>> che si può solo prevenire dimensionando opportunamente il
>> precarico). Per tutti gli altri raggi i carichi diminuiscono
>> andando da quelli ortogonali al piano fino a quelli paralleli
>> al piano, che a parte il precarico in sostanza non lavorano se
>> non in fase di accelerazione e di frenata (che introducono
>> flessione su _tutti_ i raggi).
>
>
> Non c'è alcuna flessione, un raggio da 1 mm non può resistere a
> flessione. Se non ci credi prova a prenderne uno e flettilo, ti
> basta un dito.
>
> Lavorano solo a trazione.

Ragionamento errato. Molto errato.

Primo: anche un elemento cilindrico d'acciaio del diametro di un
millimetro ha le sue brave caratteristiche di flessione, e né la fisica
né la meccanica in particolare si fanno con un dito. Figuriamoci se i
progettisti di biciclette calcolano i loro sistemi con un dito!

Secondo: la flessione, nelle varie configurazioni di esercizio che ho
descritto, non riguarda solo il singolo raggio o tutti i raggi
considerati come tali, ma riguarda il sistema ruota, cioè la raggera con
i suoi fissaggi al mozzo e al cerchio.
L'esempio della salita può essere chiaro al riguardo: in salita lo
sforzo sul mozzo si oppone alla resistenza del cerchio esterno,(*)
perciò è più che evidente la sollecitazione di flessione sulla raggera.

(*) che tende a "restare indietro" seppur di poco, e il "poco" dipende
proprio dalla rigidità della raggera, ossia precisamente dalla sua
resistenza a flessione.

Vorrei far osservare infine, per amor di meccanica e di scienza delle
costruzioni, che possono lavorare a sola trazione *soltanto* elementi
incernierati alle loro estremità. Di qui il notevole errore della tua
conclusione.

--
Received on Thu Mar 27 2014 - 23:01:55 CET

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