On 02/04/2014 20.16, giselmi_at_alice.it wrote:> Le frange d'interferenza
non mostrarono cio' che MM s'aspettavano.
> Allora Lorentz trovò una possibile spiegazione nella contrazione dei
regoli.
Se ben ricordo in un senso differente. Lorentz la intendeva come
conseguenza del moto attraverso l'etere. Come conseguenza del cabiamento
dei campi tra le molecole del solido dovuto al moto nell'etere
> Nella Relatività Ristretta invece si postula (o si deduce) la costanza
> di c anche se l'osservatore si muove e cio' spiega (e molto meglio)
> l'insuccesso di MM.
Nella RR non si spiega la contrazione nello stesso modo. Ma usando le TL
ritenute "le trasformazioni" valide per qualunque fenomeno. L'etere non
centra piu' nulla. Se le TL sono valide (e sperimentalmente lo sono
almeno fino ad oggi) la misura dell'intervallo di tempo e di spazio
dipendono dal riferimento. Dato che cio' che misuri E' la realta
significa che la contrazione e' REALE.
Il fatto che la contrazione ci sia in entrambe le interpretazioni non
significa che siano la stessa cosa. E devono esserci perche' altrimenti
saresti in cotraddizione con la sperimentazione (MM). Ma se
l'interferometro di MM avese avuto bracci non ortogonali e non uguali la
contrazione di L non sarebbe bastata!
> Non è un problema questo? Se a un miope metto i suoi occhiali, dopo
> ci vedra' bene, ma se gliene metto due paia, uno sull'altro, ci vedrà
> nuovamente male.
Ti ho perso. Che "c'azzecca"?
> Nella RR ci sarà allora un terzo fenomeno capace di sistemare le cose.
> Sapreste indicarmelo?
> Grazie.
>
Non ne conosco. E non ne capisco la necessita'!. Ma magari e' mia ignoranza.
Max
Received on Sat Apr 05 2014 - 11:01:55 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:02 CET