Re: Riflesioni sul concetto di forza

From: Luigi Fortunati <fortunati.luigi_at_gmail.com>
Date: Mon, 06 Nov 2017 11:22:17 +0100

Giorgio Pastore domenica 05/11/2017 alle ore 14:25:45 ha scritto:
>> Quante accelerazioni (di una determinata massa <m>) ci sono?
>>
>> Sono infinite accelerazioni se le riferiamo a tutti i possibili riferimenti
>> inerziali e non.
>
> Se vuoi mettere in gioco i sist non inerziali, ok. Ma, con le tue parole, ci
> sono infinite accelerazioni anche in un unico sistema inerziale. Visto che
> possiamo giocare con le configurazioni di tutti gli altri corpi (diversi da
> quello che accelera).
>
>
>> Infinite sono le accelerazioni (della massa <m>) e infiniti m*a ci sono.
>>
>> E poiché F=ma, a infinite accelerazioni corrispondono infinite diverse
>> forze F!
>
> E dov'e' il problema?
>
>> Quando la Ferrari di Fettel scatta alla partenza con accelerazione <a>
>> rispetto alla pista, è quasi fermo rispetto ad Hamilton che accelera
>> accanto a lui, ed è accelerato verso dietro rispetto all'aereo che sta
>> decollando nella stessa direzione.
>>
>> Insomma, ci sono infinite accelerazioni della Ferrari di Fettel.
>>
>> Ma ci sono davvero infinite forze applicate alla sua vettura?
>>
>> O c'è l'unica forza che è quella del suo motore?
>>
>> Tu che ne dici?
>
> Che hai fatto il gioco delle 3 carte considerando solo le differnze dovute al
> cambio di sistema di riferimento.
> Ciononostante, va bene anche cosi.
>
> perche' ti turba che ci siano infinite accelerazioni al cambiare dei sistemi
> di riferimento? Forse ti turbano anche le infinite velocita' al cambiare
> degli infiniti sist. di rif. inerziali?

Non sono queste le cose che mi turbano.

Che cambi la velocità cambiando il sistema di riferimento è del tutto
logico e razionale.

Che cambi l'accelerazione lo è un po' di meno perché l'accelerazione si
può (in alcuni casi) MISURARE anche internamente
(accelerometro-dinamometro) mentre nessuno mai potrà misurare la
velocità all'interno del proprio riferimento perché lì la velocità è
sempre nulla.

E se l'accelerazione (in alcuni casi) si misura anche dall'interno,
vuol dire che NON dipende da cosa succede nel resto del mondo.

Tuttavia possiamo legittimamente parlare di accelerazione "apparente"
perché per "definizione" l'accelerazione è una variazione di velocità
per cui anche a Fettel (in partenza) può "apparire" accelerata la pista
che non ha alcun motore né alcuna forza che agisca su di essa.

Ma la forza no! La forza non ha alcuna relazione con l'esterno, né
realmente né apparentemente!

La forza agisce direttamente nel punto d'applicazione e lì si misura
col dinamometro.

Quello che succede all'esterno del punto d'applicazione non modifica
l'entità della forza.

La forza che il motore esercita sull'astronave non dipende dalla
variazione della velocità rispetto alla Terra o a qualunque altro corpo
dell'universo.

Giorgio Pastore domenica 05/11/2017 alle ore 14:35:15 ha scritto:
>> Tradotto per noi peones significa che:
>> la massa accelerata m*a è essa stessa una forza
>> oppure che la "data" forza F applicata alla massa <m> l'accelera di una
>> quantità <a>.
>>
>> E' così?
>>
> Ni. Sto parlando della *definizione* di forza.
> Nel primo caso viene definita da a e m (per m occorre evidentemente una def
> che non richiede il concetto di forza). Non e' una *nuova* forza.

Questa definizione ha una pecca.

Se la forza è definita da <a> e da <m>, dovunque non ci sia
accelerazione non dovrebbe esserci neanche la forza.

E invece questo non è vero perché la legge di Hoocke ci dice che la
forza c'è anche dove (in assenza di qualunque accelerazione) si
verifica una variazione della lunghezza (rispetto a quella a riposo) di
una molla.

> Nel secondo, ci sono posizioni diverse, la piu' estremista e' quella secondo
> cui Forza e' una grandezza fisica primitiva (in principio riconducibile,
> almeno idealmente, a misure dirette) e causa un'accelerazione secondo m*a
> (in tal caso m potrebbe essere definito da F=m*a).

Quest'altra definizione è molto più ragionevole.

E mi pare che sia assolutamente identica alla mia che, tra l'altro, è
più completa (la forza è quella cosa che accelera le masse libere
oppure le allunga, le comprime o le deforma se sono vincolate).

La forza è una grandezza primitiva.

> Comunque, una volta scelta la definizione, non ci sono effetti particolari
> sulla struttura formale e concettuale della meccanica classica.

Questo è senz'altro esatto nel caso della prima definizione ma non
nella seconda.

Se la forza è una grandezza primitiva che si esercita nel punto di
contatto, non può dipendere dalla variazione della distanza dagli
oggetti "esterni", quindi non è SEMPRE associabile all'accelerazione.

In sostanza la forza esiste ANCHE dove l'accelerazione non c'è (legge
di Hoocke) e non esiste dove l'accelerazione è "apparente".

-- 
Luigi Fortunati
Received on Mon Nov 06 2017 - 11:22:17 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:09:56 CET