Re: [MQ] Teoria della misura di Zurek

From: <lino.zamboni_at_gmail.com>
Date: Mon, 20 Nov 2017 08:27:15 -0800 (PST)

Il giorno lunedì 20 novembre 2017 07:25:02 UTC+1, Paolo Russo ha scritto:
>
> > Se ben ricordo, Zurek riteneva di aver risolto l'interpretazione della
> MQ senza alcun bisogno di universi paralleli;
>
> Un altro problema, o forse IL problema, e` costituito proprio
> dall'interpretazione a universi paralleli (o molti mondi che
> dir si voglia, MWI = Many Worlds Intepretation; ti avverto
> subito che e` la mia interpretazione preferita, cosi' puoi
> fare la tara a quel che scrivo). E` facilmente dimostrabile
> che se ci si limita ad applicare la MQ a tutte le scale,
> senza modificare o introdurre nient'altro, saltano fuori
> universi paralleli, che risultano indigesti a molti fisici,
> sostanzialmente perche' non potra` mai esistere una prova
> diretta della loro esistenza al livello macroscopico:
> andrebbero accettati solo in virtu' del Rasoio di Occam,

Mi sembra che il criterio del rasoio di Occam sia condizione
necessaria ma non sufficiente per scegliere tra ipotesi teoriche in
competizione.
Un'altra condizione necessaria e' quella della consistenza con i dati
sperimentali, che come mi sembra che affermi, non esiste per la MWI.

> Se Zurek si limita ad applicare la MQ a tutte le scale, come
> gestisce gli universi paralleli che inevitabilmente ne
> saltano fuori? In buona sostanza, facendo finta di non
> vederli. Per essere precisi, lo fa nel passaggio "the density
> matrix for the detector-system combination is obtained by
> ignoring (tracing over) the information in the uncontrolled
> (and unknown) degrees of freedom", a pagina 10

Non ho sufficiente competenza in F.Q. per entrare nel merito, ma figure simili
a quelle di pag. 19 dell' articolo citato, le ho ottenute producendo algoritmi

di forme matematiche non lineari ed iterate. Variando uno o piu' "parametri di controllo" si poteva passare da una rappresentazione caotica dove le "orbite"
presentavano un certo grado di "decoerenza" ad "orbite ordinate" dove la decoerenza spariva. Analizzando cosa faceva l'algoritmo, in termini numerici,

si vedeva chiaramente che nel secondo caso i set di dati che definivano un' orbita erano ricopiati (quindi sovrapposti), nel primo caso solo parzialmente o
per nulla.
Non so se questo puo' essere utile alla discussione.

Lino
Received on Mon Nov 20 2017 - 17:27:15 CET

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