On 11 Gen, 13:54, scarpain..._at_libero.it (L.B.) wrote:
> Ok. m hai spiegato qual � lo stato dell'arte.
> Solo una domanda:
> Come si misura la frequenza di una radiazione gamma?
> Dimmelo in soldoni.
Tipicamente si sfrutta l'effetto di conversione in coppie. Il raggio
gamma, attraversando il materiale dello strumento di misura, puo'
produrre una coppia elettrone-positrone. Il problema si riconduce alla
misura di energia delle due particelle cariche.
La inoltre coppia viene emessa a un angolo molto stretto, quasi
collineare alla direzione di incidenza del raggio gamma iniziale.
Dunque dalle traiettorie delle due particelle cariche si puo' dedurre
la direzione d'arrivo del fotone e del fotone e la sua energia.
Rivelatori di questo primo tipo sono detti "pair telescopes".
Se c'e' molto materiale, queste particelle cariche possono a loro
volta produrre altri fotoni, per bremsstrahlung, e questi fotoni
possono produrre altre particelle secondarie e cosi' via in un
meccansimo a casacata (sciame elettromagnetico). Il numero di
particelle totali prodotte in questo meccanismo fornisce una buona
stima dell'energia del fotone iniziale. Questi rivelatori vengono
detti "calorimetri".
Di solito si usano tecniche miste, ad esempio il telescopio FERMI
sfrutta un tracciatore al silicio "pair" e un calorimetro. Anche EGRET
sfruttava tecniche simili. Queste tecniche funzionno bene anche per
energie molto alte.
Received on Tue Jan 12 2010 - 02:53:06 CET
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