Faccio un ulteriore tentativo per spiegare quel che intendo dire quando
affermo che la forza non può dipendere dal riferimento.
La fionda ruota.
A un'estremità della corda c'è la mano che "tira" da una parte e
all'altra c'è un sasso che "tira" dall'altra parte, con uguale
intensità ma con verso opposto.
Questo significa che sulla corda agiscono due forze la cui risultante è
zero (F-F=0).
E infatti la corda si limita ad allungarsi (se ha un po' d'elasticità)
senza traslare.
Ma cosa succede se una di queste due forze dipende dal "riferimento"?
Succede che "in quell'altro riferimento" una delle due forze
"sparisce".
E allora, cambiando riferimento, abbiamo la forza F che rimane da sola
mentre la forza -F sparisce.
In quest'assurda ipotesi, in quell'altro riferimento non ci sarebbero
più due forze opposte (e quindi lì la corda non dovrebbe più apparire
allungata) e soprattutto, essendo la forza F senza più antagonisti, in
base al secondo principio la corda dovrebbe accelerare nella direzione
di F.
In base a queste semplici e logiche deduzioni, chi si trova in un
riferimento vede la corda allungarsi senza accelerare e chi si trova
nell'altro vede la corda accelerare senz'allungarsi!
A quest'assurdo ci porta la forza dipendente dal riferimento!
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Luigi Fortunati
Received on Mon Nov 20 2017 - 22:05:11 CET