Re: parametri fisicamente trattabili

From: Karpov <smgiampaolo72_at_gmail.com>
Date: Mon, 7 Dec 2009 01:07:19 -0800 (PST)

On 2 Dic, 13:11, Luciano Buggio <bugg..._at_libero.it> wrote:
> On 30 Nov, 16:41, Karpov <smgiampaol..._at_gmail.com> wrote:
>
> > On 28 Nov, 20:48, Luciano Buggio <bugg..._at_libero.it> wrote:
> (cut)
> > > La funzione
> > > V =- a/r �(a>0, r>0)
> > > sia ("possa essere anche") la descrizione di un potenziale (V) a
> > > simmetria radiale nello spazio stereogeometrico centrato in 0 ad una
> > > distanza (r) richiesta.
> > stereogeometrico???????
> > Definizione operativa di spazio stereogeometrico???
>
> E' semplicemente lo spazio tridimensionale euclideo.
> Non i risulta che si chiami anche stereogeometrico'

In fisica, come in matematica e nelle altre scienze, le parole
hanno un significato ben preciso.
Lo spazio tridimensionale normalmente usato in fisica classica
e' uno spazio vettoriale euclideo.
Vettoriale in quanto si intendono definite un operazione di somma
tra due elementi e moltiplicazione per uno scalare con determinate
proprieta'
Euclideo in quanto si considera definita in essa una particolare
applicazione (o funzione) che associa a due qualsiasi elementi di esso
uno scalare e che soddisfa le proprieta' delle distanze.

Cerca su google stereogeomentrico e vedrai che non ottieni
assolutamente quello che dici

Siccome stiamo parlando di fisica devi utilizzare un linguaggio
appropriato, non perche' i fisici sono cattivi o supponenti, ma
perche'
ogni termine "tecnico" ha un significato ben preciso.

>
> (cut)
>
> > > anche quando si fanno le
> > > simulazioni al computer quel punto non ha peso, come insegna Newton,
> > Il peso e' una forza la massa no. Sulla luna il tuo peso cambia, la
> > tua massa no.
> > > si ignora la massa dei cristalli liquidi.
> > Che significa? E' un valore ben noto.
>
> Non hai capito che qui ho fatto un po' il pagliaccio (e pensavo di
> essere spiritoso, e che tu ti mettessi a ridere, anche se non per
> dieci minuti).

Non ho visto battute che mi hanno fatto ridere

> L'illusione del moto di un punto luminoso sullo schermo � data
> dall'eccitazione successiva di pixel.
> Il simulatore della traiettoria nel campo deve conoscere la massa di
> quei pixel, ovvero dei cristalli liquidi (non so se si usano ancora,
> di queste cose non so nulla)?

E' molto divertente, a proposito di risate, che cerchi di fare esempi
con
cose che tu ignori per tua stessa ammissione.

> Il riferimento a Newton, se non hai capito nemmeno quello, sta a
> significare che nemmeno nell'eventuale realt� fisica la massa �sarebbe
> variabile indipendente per la traiettoria, �come confermato dalla
> caduta dei sassi dalla torre di Pisa.

Cioe' ????

A parte che la caduta dei sassi dalla torre di Pisa non e' un fatto
storico,
a parte che esso e' comunque attribuito a Galileo,
stai affermando che la massa di un corpo, in fisica classica, e'
funzione
del suo moto?

> E quindi oltre che quello relativo al pixel, l'operatore alla
> consolle �non ha dovuto dare nemmeno quell'imput.
>

Secondo te, cosa significa una frase del genere?

>
>
> > Detto cos�, le dimensioni saranno semplicemente quelle dello spazio e
> > > del tempo: giusto
> > manco per niente
> > > Non si � parlato, nel definire i concetti in gioco, n� di massa n� di
> > > forza, ed in quanto non s'� parlato nemmeno di massa, oltre che un
> > > approccio non fisico, questo non appare nemmeno un approccio dinamico
> > > (nel senso della dinamica elementare): � solo cinematica, come si
> > > diceva.
> > NO, sin qui e' un distillato di parole vuote.
> > > Per un pelo non � solo geometria (ma abbiamo introdotto il tempo).
> > > Era Geometria (analitica, cartesiana) per� finch� consideravamo solo
> > > la curva (e gi� allora �potevamo parlare della sua derivata prima e
> > > seconda e terza, tutte cose della geometria analitica, e senza parlare
> > > di Forza, la quale �*non �*, infatti , la derivata, ma qualcosa di pi�
> > > metafisico, di cui, non dico un fisico, ma un matematico non parla - o
> > > non dovrebbe parlare - �mai).
> > Scusami, cerco sempre di essere rispettoso delle idee di tutti.
> > Ma qui ho riso per dieci minuti.
>
> Tu ridi adesso (e non hai riso prima): qui per� non sto facendo il
> pagliaccio.

Beh, ho letto raramente cose tanto comiche.
Tante parole zero significato.

> Siccome non mi va di essere preso per un mona, cerco di spiegarmi
> meglio.
>
> Prendiamo il primo quadrante del piano cartesiano ed associamo ad ogni
> punto dell'asse delle x una funzione (per esempio y=ax , quindi sar�
> per noi x>0 e y>0) i cui valori si leggono su ogni semiretta- ordinata
> con origine nel corrispondente punto dell'asse delle x.
> Avremo cos� associato ad ogni punto P1 del quadrante una coppia di
> valori (x1,y1).

Ma manco per niente!!!!
Vedo che le tue lacune si estendono anche alla matematica oltre che
alla
fisica.
Se considero una funzione
Y=a X
con X>0 se vuoi, associo ad ogni valore della insieme dei reali
positivi un
altro valore dei reali positivi (assumendo a>0) detto Y. L'insieme
delle coppie
P=(X,Y) definisce un **** sottoinsieme **** dei punti apparteneti al
primo
quadrante.

Esempio pratico:
prendiamo a=1/2. Allora il punto P=(1,1/2) appartiene al sottoinsieme
che
abbiamo definito. Ma il punto P=(1,1/3) non appartiene a questo
sottoinsieme.
A che coppia X, Y=(1/2)*X lo devo associare????

>
> Prendiamo un punto P, lo collochiamo, fermo, in P1 e fissiamo una
> legge per il suo moto nel nostro spazio.
> Nell'istante zero la sua accelerazione sia la derivata della funzione
> y=ax (quindi valga a) nel punto P1, e sia diretta lungo la retta di
> competenza (verticalmente), nel verso decrescente di x (verso il
> basso).

Ma di cosa stai parlando????
Prima parli di punti ora di un fritto misto.
Ora sembra che la derivata di Y per te e' un accelerazione.
Derivata rispetto a cosa poi?
Immagino rispetto ad X. Ho ragione?
allora X e' un tempo?
Quindi "a" ha le dimensioni di un accelerazione e Y di una velocita'.

Quindi i punti P sono punti con due componenti in cui una componente
e' una velocita' ed uno un tempo

> (Tra parentesi, se ci riferiamo a tutte le direzioni passanti per P',
> quella verticale � quella lungo la quale le derivata del punto �
> massima, ed infatti la nostra legge del moto questo �recita, che
> l'accelerazione � diretta lungo la direzione - nel'arco di 90� - �in
> cui il valore della derivata � massima).

Parole in liberta' senza un minimo di coerenza!!!!!!!!
Se prendo una coppia di punti P=(X0,Y0) esiste una ed una sola
retta d'equazione Y=a X che passa per P. Ho definito le componenti
del punto X0 ed Y0 per distinguerlo dalle variabili Y ed X usate
nella
funzione. La pendenza di tale retta e' fissata e non e' infinita a
meno che X0=0.
Non c'e' nulla da massimizzare.
Quello che hai detto sin qui mostra ancor di piu' il mare di nubi in
cui
navighi!!

> �Questo varr� anche per gli istanti successivi, tenendo conto della
> velocit� accumulata, per cui, considerando un istante qualunque della
> traiettoria in atto, si applicher� la legge al un punto P dotato,
> relativamente a quell'istante, di una "velocit� iniziale", determinata
> dalla storia precedente.
> Per all'istante 0 potevamo dotare P di un velocit� iniziale, comunque
> diretta, ed � come se avessimo ignorato una storia precedente.
>

Maronn!!!
Se dici che un punto ha una velocita' all'istante zero pari a zero non
stai
ignorando la sua storia. Dici che la sua storia e' tale che
all'istante zero
la sua velocita' e' nulla. In fisica zero e' un numero come tanti
altri.
dire velocita' zero o velocita' 1 e', da un punto di vista
concettuale, la
stessa cosa.


> La traiettoria di P sar� una parabola e l'andamento della velocit�
> quello che sappiamo.
>
> Se avessimo avuto y=a anzich� y=ax . derivata quindi nulla in ogni
> punto dello spazio del nostro quadrante, applicando la nostra legge la
> traiettoria sarebbe stata un segmento con velocit� costante, uguale a
> quella iniziale, un punto per velocit� iniziale nulla.
>
> Non abbiamo mai parlato di *massa*, n� di *forza*.

In realta' hai solo sparato termini, sentiti da qualche parte, a caso.

> Sono certo che ad un certo punto del mio ragionamento , se mi hai
> seguito, hai pensato: e forse ti sei messo a quotare per rispondere:
> "Ma tu stai definendo un *campo*!"

No!

>
> Non �abbiamo mai parlato nemmeno di campo.
> Ma a che cavolo ci sarebbe servito,l ed a che cavolo ci sarebbe
> servito parlare di massa e di forza?

A parlare di Fisica???

> Certo ai bambini quando nascono bisogna dare un nome. Mi rconto che
> anche il nome ha importanza, perch� se i miei �mi avessero chiamato
> Leone anzich� Luciano probabilmente non mi sarei occupato della Luce,
> ma della Savana Africana (ti avverto che sto facendo, ora, il
> pagliaccio) ma capirai che la fisica � un'altra cosa.
>

L'unica cosa su cui sono d'accordo sin qui.
"La Fisica e' un altra cosa"

> Adesso, per piacere, spiegami perch� il quadro che ti ho dipinto sopra
> non � un quadro cinematico.

Non ti bastano tutte le obiezioni fatte????????

> Tutte le variabili sono dimensionale *solo" �come spazio e tempo.
>
> Luciano.
> P.S. _Avrei una marea di altre cose da dirti, in risposta al tuo post.
> Ma facciamo un discorso alla volta.

Ma prendere un bel libro e studiare la meccanica classica ti sembra
una
cosa tanto sbagliata?
Secondo me, se lo fai, capirai da solo il mare di cavolate che scrivi
ogni volta. Una volta fatto questo puoi provare a modificare il
potenziale
gravitazionale come ti pare e vedere quello che ne vien fuori.

Spassionatamente

Marco
Received on Mon Dec 07 2009 - 10:07:19 CET

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