Giorgio Pastore wrote:
> La faccio anch'io. D' altronde il mio commento era piu' un prendere
> atto di un diffuso stato di difficolta' linguistica in ambito tecnico
> che un proclama di intolleranza. Per intenderci, non e' che io faccia
> il "cruscaiolo" in ambito fisico. Mi limito ad eviare doppioni orribili
> come la "targhetta" cui accenni tu, e cerco di esercitare qua e la' un
> po' di senso critico sull' assoluta necessita' di termini inglesi. Ma
> poi non mi azzardo a dire "teorie di calibro".
Cielo! ... dopo mezzo secolo ho finalmente capito un significato sottile
della teoria menzionata (non avevo mai realizzato che gauge = calibro,
ma quando ho letto il suo "teorie di calibro" ho riconosciuto al volo).
Questo da solo basta, credo, a rispondere ai vari interventi che
ritengono trascurabile una corretta traduzione dei termini dall'inglese
all'italiano.
>> Piu' in alto metto l'uso di parole inglesi, a cominciare dall'ormai
>> storico "spin", quando un equivalente italiano non esiste, o suona
spin = autorotazione
>> antiquato, o strano per qualsiasi ragione. O anche "scattering".
>
> Concordo. Ma... diffusione per scattering ti suona antiquato ?
Io direi che "pensando in inglese" e' piu':
scattering = spargimento
>> Pero' "acceptor"
>> come lo rendi?
>
> E infatti confesso che non lo rendo. Anche se in passato avevo pensato
> al participio (accettanti e donanti), non l'ho mai utilizzato in modo
> sistematico.
accettante e donante e' quello che mi viene "pensando in inglese"
--
Roberto Deboni
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Received on Tue Nov 24 2009 - 22:48:27 CET