Il 12/11/12 22:03, Elio Fabri ha scritto:
>...
>
> 1. La teoria in s� non � mai sganciata dalla realt�: � sempre il frutto
> di un'elaborazione (non solo di una banale e mal definita
> "astrazione") sulla base di osservazioni ed esperimenti.
> 2. Quando si vuole applicare la conoscenza (ad es. fisica) a oggetti e
> fenomeni reali � necessario un altro passo: l'elaborazione di un
> *modello* (cosa diversa dal modello di aereo di cui sopra).
> 3� Qui sta la difficolt�: � il modello che pu� essere inadeguato, pi�
> che la teoria che si mette al lavoro.
> Quali siano i parametri e i dati che nel modello bisogna mettere in
> conto, non te lo pu� dire la teoria, e neppure la realt� in s� e per
> s�.
> 4. Qui hai ragione: serve "tanta esperienza". Il fisico la chiamer�
> "senso fisico", altri potranno preferire termini diversi, ma si tratta
> di un passo importante e difficile da insegnare.
> Ma non si tratta di "teoria".
Il "senso fisico" di cui parli e' quello che Einstein descriveva come
"connessione intuitiva (psicologica) e sempre <<sino a nuovo ordine>>"
tra le esperienze E e gli assiomi A, nella famosa lettera a Solovine del
'52? (fonte: A.E. Opere Scelte a cura di E. Bellone - B.Boringhieri)
Saluti
Andrea Barontini
From elio.fabri_at_tiscali.it
carmen.arvale_at_katamail.it Fri Nov 27 20:55:39 2009
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From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Subject: Re: Meccanica analitica ( 01 ) : energia cinetica
Date: Fri, 27 Nov 2009 20:55:39 +0100
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Date: Mon, 23 Nov 2009 19:45:22 +0100
From: Carmen Arvale <carmen.arvale_at_katamail.it>
Subject: Re: Meccanica analitica ( 01 ) : energia cinetica
army1987 ha scritto:
> A giudicare dal resto del post di ettore, presumo che stesse parlando
> del caso in cui i vincoli dipendono dal tempo.
Ettore? O Carmen? In fondo, poco importa :-)
Carmen Arvale ha scritto:
> Numerosi testi trattano T_1 e T_0.
> Ad esempio: Gantmacher, Lezioni di meccanica analitica, pag 46.
OK. Per cominciare, ti ringrazio per avermi fatto imparare due termini
che non conoscevo: "scleronomo:" e "reonomo".
Ammetto: ai vincoli dip. dal tempo non ci avevo proprio pensato...
Forse perche' e' piu' roba da ingegneri che da fisici :-))
Comunque, per farmi perdonare, ora propongo una dimostrazione tutta
mia :-)
Abbiamo dunque T = T_2 + T_1 + T_0.
T_2 e' quadratica nelle q' (scrivo ' per indicare il "punto": derivata
rispetto a t)
T_1 e' lineare.
T_0 non dipende dalla q'.
Osservo anche che le q' possono assumere valori reali arbitrari.
Inoltre per definizione e' sempre T >= 0.
Per una data scelta delle q', non tutte nulle, due casi sono possibili
per T_1 + T_0:
a) T_1 + T_0 < 0
b) T_1 + T_0 >= 0.
Nel caso a) sara' T_2 > 0 e siamo a posto.
Nel caso b), moltiplichiamo le q' per un parametro reale k non nullo.
Data la dipendenza lineare di T_1 dalle q', esistono valori di k per
i quali con le nuove q' sara' T_1 + T_0 < 0, e quindi T_2 > 0.
Ma essendo T_2 quadratica nelle q', il suo segno non dipende da k,
c.v.d.
--
Elio Fabri
Received on Mon Nov 12 2012 - 23:09:13 CET