Re: Legge di Galileo

From: Tetis <ljetog_at_yahoo.it>
Date: Fri, 13 Nov 2009 14:31:10 -0800 (PST)

On 10 Nov, 20:48, Elio Fabri <elio.fa..._at_tiscali.it> wrote:

> Un commento di altro genere.
> Mi sembra che nella storia della scienza non ci sia altro scienziato,
> come Galileo, al quale si sia contestato praticamente tutto: la
> validita' delle sue osservazioni astronomiche, la priorita' di quasi
> tutte le sue scoperte, la realta' degli esperimenti che dice di aver
> fatto...
> E la cosa continua ancora oggi. Come si spiega?

Potrebbe dipendere da due fattori:

la grandezza di galileo come scrittore che fa in modo che molti si
siano appassionati alla lettura di un autore che si sforz� sempre di
essere limpido e chiaro.

la difficolt� e sostanziale coerenza della sua opera quando la si
guardi nel complesso che si pone come una sfida a pregiudizi
radicati.

Questi due fattori fanno in modo che il numero di persone che leggono
Galileo Galilei sia molto elevato e che il numero di persone che non
lo capiscono o se ne sentono turbate sia commisurato al numero di
persone che lo leggono. Una volta che la tradizione � avviata diventa
questione di prestigio e di trascinamento aggiungersi al coro. Ad ogni
modo tutti i critici sono critici puntuali, si appuntano cio� su
aspetti particolari del pensiero e dell'opera, questo perch� nella
mole di argomenti ed osservazioni, e ragionamenti prodotti da Galileo
Galilei sono certamente presenti tracce delle difficolt� affrontate da
Galileo Galilei, difficolt� e problemi che rimasero in forma aperta di
ipotesi e di spunti, il che ha favorito per contro che fra tanti
lettori e fra tanti detrattori si trovassero anche gli autori della
nascita del pensiero scientifico moderno. D'altra parte � indubbio che
Galileo Galilei non fu una voce nel deserto in caso contrario non
avrebbe generato tanta eco, e che la sua rivoluzione sortisce come un
progresso di lavoro che collega in un sistema rivoluzionario fatti ed
osservazioni per nulla originali, ma anzi sotto gli occhi di tutti e
per millenni. In questo lavoro Galileo Galilei commise errori ed
alcuni ebbe modo di correggerli su ogni parola detta torn�, infatti,
certamente pi� e pi� volte con nuove osservazioni e nuovi
ragionamenti, su altre questioni rimase in dubbio, o fu tradito
talvolta da un entusiasmo, comunque ponderato e ragionevole, come
quello che si vede in Sagredo. E questo conduce a prendere in
considerazione un terzo fattore, forse il principale.

 Scovare errori nelle proprie argomentazioni e raddrizzarli a verit�
dovette essere in primo luogo il piacere dello stesso autore, una
sfida intellettuale titanica, quotidiana, che nasceva da lui medesimo
e si autoalimentava(come si capisce ad esempio dal dialogo a tre voci
sui massimi sistemi) e questo ha seminato dubbi profondi e radicali in
tutti coloro che si sono cimentati nel leggerlo, ma per contro
Galileo Galilei, per quanto � leggibile, tanto fu mosso da un
insopprimibile desiderio di verit� e confortato dall'abilit� pratica
che lo conduceva quando possibile a verifica diretta. Su questo piano
molti dei suoi lettori non poterono seguirlo e questo pu� essere stato
motivo di grandi frustrazioni e causa di una esacerbata vis polemica.

> --
> Elio Fabri
Received on Fri Nov 13 2009 - 23:31:10 CET

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