Dario de Judicibus ha scritto:
> Me lo spieghi meglio? Mi interessa... che approccio hanno usato?
Non e' per niente semplice dire le cose in poche parole.
Ti posso citare un articolo di oltre 20 anni fa, che tratta
diffusamente la questione. Se hai voglia di darci un'occhiata...
D.C. Backer, R.W. Hellings; Ann. Rev. Astron. Astroph. 24 (1985) p.
537.
> Puoi farmi un esempio? Anche usando formule. La matematica la capisco
> meglio.
Questo e' piu' semplice :)
Se vuoi studiare il moto dei pianeti con estrema precisione, tenendo
conto degli effetti relativistici, che tempo dovrai usare? E per
confrontare i calcoli con le osservazioni?
Detto in modo semplice, puoi assumere che la metrica dello
spazio-tempo sia quella di Schwarzschild dovuta alla massa del Sole.
Avrai allora una coordinata t naturale (detta anche" tempo di Schw.")
che e' quella in cui la metrica e' statica.
Questa t pero' non coincide col tempo di un osservatore, generico, ne'
se sta fermo a una certa distanza dal Sole, ne' se e' in orbita
attorno al Sole.
Coincide solo col tempo di un osservatore infinitamente distante, dove
l'effetto del Sole puo' essere trascurato e la metrica si riduce a
quella di Lorentz.
I calcoli li farai con questa t (poi bisognerebbe vedere *come* si
fanno i calcoli, am e' un altro discorso...).
Poi pero' dovrai confrontare le posizioni calcolate con quelle
osservata da Terra, e queste sono parametrizzate dal tempo proprio t'
di un osservatore solidale alla Terra.
Ma se il moto della Terra e' conosciuto, questo t' e' una funzione
nota di t, e sei a posto.
> Certo che lo so, Elio. Il problema mi sorge quando si parla di
> esperimenti che vanno ad analizzare pulsar lontane se non addirittura
> cercare di arrivare fino al Big Bang. Come faccio a usare la
> matematica se t dipende dal campo gravitazionale, ovvero t � LOCALE?
> Le formule di fisica, anche quelle della relativit� speciale, usano un
> t globale, non locale.
Se non puoi fare delle ipotesi semplificative (per es. qualche
simmetria) effettivamente la cosa e' terribilmente complicatas, e non
so neppure come si faccia e se qualcuno ci abbia mai provato.
Su scala cosmologica si assume di regola il _principio cosmologico_,
in base al quale esiste una coordinata t privilegiata (tempo cosmico)
tale che le sezioni fatte a t costante hanno curvatura costante e sono
omogenee per tutte le grandezze osservabili (es. densita' di materia).
Quando in cosmologia si parla di "tempo" senza specificare, s'intende
sempre questo tempo cosmico.
Pero' a questo punto mi sento obbligato a chiederti: quanto sai di RG?
che cosa hai letto o meglio studiato?
--
Elio Fabri
Received on Sun Oct 18 2009 - 20:50:26 CEST