Re: Valter Moretti ha scritto:

From: Michele Falzone <falzonemichele_at_libero.it>
Date: Mon, 05 Oct 2009 21:43:35 +0200

Valter Moretti ha scritto:

> Caro Michele, non � che mi stai facendo perdere tempo, � che, io temo
> che lo stia perdendo tu a procedere in questo modo...

Mi rendo conto che questo non � un modo corretto di fare fisica, ma non
credo che esista un modo corretto per arrivare ad una intuizione e
svilupparla, specialmente su un argomento che, ammesso che io abbia
ragione, dovrebbe essere il tassello mancante per capire il legame tra
relativit� e quantistica, e ancora una volta sottolineo ammesso che io
abbia ragione.
In ogni caso con questo modello io riesco a capire moltissime cose e mi
sta dando moltissime soddisfazioni, capito o non capito.

> Ribadisco che io non vedo alcun modello e alcun discorso razionale in
> quello che dici ed hai scritto, nel merito della questione.
> Non c'� nulla su cui discutere solo formule ad hoc: la sostanza non
> c'�. Il fatto che mescolando i numeri ottieni
> dei numeri che hanno un significato fisico, a priori non vuol dire
> niente. Ti faccio un esempio.

Qui devo dissentire, visto che io parlo di onda stazionaria ben definita
che non solo pu� esistere, ma ha la piena dignit� di esistere se
automantenuta e questo accade ogni qual volta che vi � un gradiente di
velocit�.
Io posso non farmi capire, ma ogni volta che vedi un microvortice "In una
turbolenza" vi sono almeno due di quelle onde, non stabili visto che si
spostano in una regione di non turbolenza, ma resterebbero stabili se
restano in una regione di turbolenza ovvero in un vortice.
Due onde da me descritte formano il microvortice

> Se prendi i numeri dispari e li ripeti 113355...fermiamoci qui, poi
> separi in due il risultato e 113 355 ed infine dividi
> 355/113 ottieni 3.141592992... che differisce da pi3,1415926535...per
0.0000003...
> C'� qualcosa di profondo in questo? E' un caso? Questa � una scoperta?

Correttissimo, ma io cercavo una portata di massa come aveva ipotizzato il
mio professore di fisica due Cannata in una visione eteristia
dell'universo per definire la carica elettrica, non giocavo con le formule
e la cosa � differente anche se mi spiego male.
Non solo trovo l'esatto valore della carica elettrica, ma addirittura in
quell'ottica e qui entra il fatto che sicuramente sono io a non sapermi
fare capire, se quel mio modello � corretto, e ancora ribadisco se �
corretto, immediatamente diventa chiaro il concetto di dualit� onda
particella e tutta la meccanica quantistica si spiega in maniera
elementare.

Addirittura, come ti avevo detto, stavo lasciano perdere, avvalorando
l'ipotesi di Enrico Smargiassi che sosteneva le tue stesse argomentazioni,
ma quel modello di onda che ogni ciclo dissipa una energia legata alla
costante di Planck intesa non come energia per secondo, ma come momento
della quantit� di moto necessario ad ogni ciclo per mantenere stabile
l'onda.
Quel modello, che tu dici non capire, senza nessuna ipotesi aggiuntiva
mette in evidenza non solo delle interazioni coulombiane, ma anche quelle
gravitazionali addirittura ricavando la costante gravitazionale.
Come cerco di dire non giocando con i numeri, ma considerando
semplicemente urti di quello stesso momento della quantit� di moto che
serve per mantenere stabile l'onda, qui capisco di essere poco chiaro.
Ancora una volta, calcolo non legato alla ricerca di numeri per avere
risultati, ma ragionamenti legati alla teoria di Todeschini e che si
legano all'effetto Magnus sui vortici e sul quale lo stesso Todeschini ha
fatto delle verifiche sperimentali.

Mi pare che sia leggermente diverso di giocare con i numeri, infatti sono
stato io per primo a parlarti del mio paradosso sul teorema di Pitagora,
un giochino senza nessun merito

> Tu dici che ti stupisci dello scarso interesse di quello che proponi.
> I motivi sono, secondo me almeno due.

Sicuramente sono io a non riuscire ad esprimermi, ma ti rendi conto che
quella particolare onda dovrebbe spiegare tutta la fisica.
Quella nota e quella non ancora accettata, quella di Arp per essere
chiaro, quella che prevede la formazione di materia in particolare regione
di spazio in presenza di turbolenza di etere.
Reputo normale non farmi capire e senza offenderti � altrettanto normale
che ti venga difficile capirmi.

> Infine, ti assicuro che io ho *cercato* di capire quello che sostieni,
> esattamemnte come cerco di capire gli articoli sulgli archives e
> quelli delle riviste, ma NON ci sono riuscito, sar� un limite mio, ma
> mi sembra un insieme di cose messe insieme con una logica che non
> capisco e, quando comincio a capire qualcosa, scopro alla fine che
> non funziona...
> Cosa vuoi che faccia ancora?

Assolutamente nulla, visto che il problema � mio e lo debbo risolvere da
solo, ma ogni tanto serve parlarne anche per chiarirmi le idee.

Credo che ti disturber� ancora, la cosa importante � che non continui a
dire che sto solo giocando con i numeri.

Ciao


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Received on Mon Oct 05 2009 - 21:43:35 CEST

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