Re: Principio di equivalenza: enunciato incompleto?
stefano.mi1970_at_libero.it ha scritto:
> - Se Einstein usando il modello ondulatorio ha ottenuto nel 1911
> valori quasi equivalenti a quelli di Soldner che usava il modello
> corpuscolare,
Non "quasi equivalenti": la formula � esattamente la stessa.
> ci� significa che nella fisica classica i due modelli sono equivalenti
> almeno nel caso specifico inerente il calcolo della deflessione della
> luce, altrimenti non sarebbero risultati valori congruenti. E da l� E.
> � partito.
Premetto che non ho la minima speranza di convincerti, ma non scrivo
solo per te.
Quello che dici � sbagliato, perch� i due "modelli" si basano su
fondamenti teorici del tutto diversi,
Il calcolo di Soldner � strettamente newtoniano: assume che i
corpiscoli luminosi abbiano una massa, per quanto piccola, e siano
quindi soggetti alla gravit�.
Da qui in poi non c'� che da applicare le leggi della meccanica
newtoniana per ricavare la deflessione e la formula per l'angolo.
Nota che nella fisica newtoniana non c'� alcun modo di prevedere o
spiegare la deflessione gravitazionale di un'onda.
Einstein invece parte dal /principio di equivalenza/, che asserisce
uguali fenomeni fisici in un campo gravitaz. come in un un rifer.
accelerato.
Ne ricava il redshift gravitazionale (verificato per la prima volta
nel 1960) e conclude che orologi posti a diversa altezza in un campo
gravitaz. marciano con ritmo diverso (conclusione oggi non pi�
accettabile: il fenomeno viene interpretato in modo diverso).
Dice allora che *la velocit� della luce � diversa* se misurata a
diverse quote in un campo gravitaz.
Facile dimostrare a questo punto che ne segue la deflessione
gravitaz., e calcolarne la grandezza.
Che si ottenga lo stesso risultato del calcolo newtoniano non dimostra
nulla: non � l'unico caso in fisica in cui si ottiene lo stesso
risultato basandosi su teorie del tutto diverse, niente affatto
equivalenti.
Certo, se due teorie dessero lo stesso risultato *per ogni fenomeno*,
dovrebbero essere considerate equivalenti; ma non � questo il caso.
> - Born disinformato? Pu� essere. Per� il suo libro, in cui ammette
> margini di approssimazione troppo larghi, � una riedizione aggiornata
> al 1962 (muore nel 1970). Non � lo stesso libro del 1924. Non pensavo
> fosse il caso di ricordarlo. Lo faccio ora.
Lo sapevo, ma � evidente che non aveva aggiornato quel punto, visto
che nel 1962 la validit� della deflessione (doppia) dedotta dalla RG
era ormai accertata.
--
Elio Fabri
Received on Fri Nov 09 2012 - 21:47:35 CET
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